Drammatico, Recensione

ADALINE

Titolo OriginaleThe Age of Adaline
NazioneU.S.A.
Anno Produzione2015
Durata109'
Montaggio

TRAMA

A seguito di un fortuito incidente Adaline smette di invecchiare, con i disagi del caso…

RECENSIONI

Si riduce ad una commedia romantica questo film che gioca con temi più grandi delle proprie ambizioni, come l'immortalità ed il passare del tempo.
Nonostante i presupposti, quasi nessun interesse per il contesto storico, attraverso il quale si corre senza guardarsi intorno. La prima metà del secolo scorso passa scandita dallo sfoggio di abiti ed acconciature d'epoca della donna interpretata da Blake Lively, perfetta modella tra passato e presente. Veloci riassunti fanno progredire la vicenda che, prima e dopo il fatale evento chiave, sembra impaziente di approdare in fretta all'oggi.
Anche il fatto di non invecchiare costituisce per la protagonista un problema quasi esclusivamente in termini affettivi: per non essere scoperta e trattata come cavia da laboratorio Adaline deve separarsi dalla figlia prima e dagli uomini di cui si innamora poi, rinunciando ad una patria stabile e ad una storia da condividere con sincerità.
Nessun approfondimento però sul peso di una vita tanto lunga, delle tante esperienze e del troppo dolore vissuto. La donna sembra non portarne i segni non solo sul corpo ma neppure nell'animo.

Soprattutto per questa scelta di superficialità che spreca ogni potenziale del soggetto Adaline sboccia come personaggio insipido. Una giovane donna fatalmente amata da tutti - è bella e gentile, altro non ne sappiamo. Ed indimenticabile, per sceneggiatura. Al punto che il suo vecchio amore abbandonato e mai rassegnato - Harrison Ford, a dirci invece inoppugnabilmente quanto sia brutto il tempo che passa - benché sia trascorsa una vita intera, non fatica ad accettare per vero l'incredibile piuttosto che convincersi di una straordinaria somiglianza tra madre e figlia.
Il resto è interamente su questa linea.
Un principe azzurro idealizzato, atletico ricco e filantropo, poetico e devoto dal primo sguardo, farà il miracolo dopo alcune scene di prevedibile intesa.
Per questo eccesso di inverosimiglianza e superficialità si fatica ad accettare il tentativo di giustificare attraverso la voce narrante iniziale e finale una spiegazione risibile. Per non parlare dell'happy end, in cui la fine della "maledizione" arriva proprio al momento giusto.