TRAMA
Virgilio Villoresi è un assemblatore di oggetti, un ritagliatore di sagome cartonate o fotografiche, un creatore di piccoli teatrini sospesi tra bidimensionalità e tridimensionalità
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Questa antologia raccoglie quasi tutti i suoi lavori.
RECENSIONI
La cosa più importante è essere ossessivi compulsivi.
Virgilio Villoresi
Il lavoro di Virgilio Villoresi nasce da una passione totalizzante, fuoco che arde dentro, impulso alla creazione in ambiti che lo attraggono da sempre: elementi, sensi e maniere del pre-cinema e del protocinema si concatenano e si rimescolano con consapevolezza, secondo una lucida logica contemporanea.
Villoresi, oggi, non è soltanto il più creativo, sorprendente, talentuoso animatore italiano, è un inventore di emozioni che si accendono in campi disparati, secondo una strategia di spiazzamento costante, alla maniera dei surrealisti: il cortometraggio, il videoclip, lo stacchetto, lo spot, la videoinstallazione, in controluce distinguendosi le sue predilezioni (Norman McLaren, Fornasetti, Munari, lanimazione polacca e tanto altro).
Autodidatta, collezionista maniacale, la sua è unopera fatta di applicazione paziente, fantasia a briglia sciolta e molte ossessioni: oggettistica e giocattoleria dantan, bambole depoca, meccaniche infantili, desueti dispositivi ottici. Virtuoso dellanimazione passo uno (alloggetto statico il videoartista, insufflando unanima, dona il movimento; anzi, inventa lillusione di un movimento), mago nel recupero, assemblaggio e modificazione di found footage, Villoresi è anche inventore di complessi meccanismi visivi, formidabili sculture cinetiche che combinano ludicità, ingegno, intuizione.
Nelle sue creazioni il trucco e il suo svelamento sono combinati, perché sì, cè una storia, ma cè soprattutto una tecnica antica riportata alla luce e che viene mostrata nel suo operare (lombrocinema di Submarine Test January 1967, il clip per John Mayer, o i sublimi illusionismi visivi denudati in Absence, video per Riva Starr, solo per fare due esempi). Villoresi non crea, dunque, semplicemente un mondo, ma è parte integrante di esso, evidente motore primo, il suo demiurgo visibile: perché la tecnica di volta in volta utilizzata e lentusiasmo dellartefice nello sperimentarla sono i veri protagonisti del suo lavoro. Questo spiega il ricorrere dello stesso corpo di Villoresi allinterno delle sue opere, il perché non si sottragga alla macchina da presa: è un folletto che non si limita a mettere in atto la sua magia, non si accontenta del suo effetto, ne illustra la causa, svela la pozione, dichiara il suo amore verso il processo espressivo che ha innescato e reso manifesto.
Il DVD Fantasmagorie è un distillato significativo, un prezioso compendio della sua arte: creazioni stupefacenti finalmente raccolte in uno scrigno, contaminazioni ardite cesellate nel dettaglio, ogni aspetto essendo frutto di unaccuratissima elaborazione (il ruolo fondamentale del sound design), miniature incantevoli, pezzi di artigianato delirante e suprema abilità tecnica: la storia raccontata con le mani dipinte di Fine; il lavoro certosino in rotoscope, con il protagonista al centro di un teatro metafisico, nellesistenzialismo optical di J; lonirismo un po inquietante di Frigidaire; la stilizzata riflessione-collage su Storia e Violenza di Crack; i video per Capossela (il fondo marino-meccano ricreato in live action di Pryntyl, il flipbook di Una giornata perfetta); le creazioni pubblicitarie e le sigle, lato solare (la gioa del prodotto) e ironico di unopera - sensodiunavita percorsa abitualmente da un sottile, irriducibile spleen. Tanto altro ancora.
Piccolo bilancio di un percorso, provvisorio quanto indispensabile, Fantasmagorie è premessa certa a nuovi exploit, nellattesa, sicuramente non vana, del sacrosanto lungometraggio.