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TRAMA
Secondo capitolo della saga di Thermae Romae. Lucius viene incaricato di realizzare un nuovo bagno termale al Colosseo. Si ispira ancora una volta ai modelli nipponici ma, al suo ritorno, si trova alle prese con un probabile complotto contro l’Imperatore Adriano. Forse ancora una volta una ricerca in Giappone può ispirare una strategia per risolvere anche l’intricata questione politica.
RECENSIONI
Takeuchi ripropone, reiterandole stancamente, le soluzioni e gli ingredienti del primo film. Si aggiunge un nuovo parallelismo tra la Roma antica e il Giappone moderno: i gladiatori con i lottatori di sumo. E ormai diviene schematico il riproporre lo stesso meccanismo comico su cui si fonda il film: Lucius che copia i sistemi sanitari giapponesi e li ricrea artigianalmente con gli schiavi in luogo dell’energia elettrica. Niente di male, tanti capolavori del cinema comico, come Hollywood Party, si fondano su analoghe strutture. Ma il regista ha comunque annunciato che, saggiamente, non proseguirà nell’adattamento di un manga ancora lunghissimo.
Ancora una volta Takeuchi sa giocare, con grande ironia e con un senso di parodia, con l’estetismo erotico piatto imperante, in stile Dolce & Gabbana. L’esibizione estatica del corpo scultoreo di Lucius, cui si aggiunge quello di Celonio, sempre proposto ai limiti del mostrabile, passa anche attraverso la contrapposizione con quelli quanto mai sgradevoli, sfatti, sgraziati, curvi, molli di tutti gli altri personaggi. E ancora la tensione courbettiana declinata al maschile, che permea tutto il film, ha coronamento nel finale ancora in una raffigurazione, i genitali maschili in un disegno, un richiamo all’Uomo vitruviano di Leonardo, ancora a un corpo armonico. Nelle epoche passate la società nipponica era dominata da costumi sessuali assolutamente liberi, come dimostrato dalla storia della letteratura e dell’arte di quel paese. Solo quando il Giappone si è aperto all’Occidente, considerato un modello superiore da imitare in tutto e per tutto, ne ha assimilato anche la morale castigata. E Thermae Romae II tocca continuamente temi quali la promiscuità, o l’accettazione sociale dell’omosessualità, nel confronto con una società dai costumi liberi come quella della Roma antica, ma che è stata la culla di una cultura sessuofobica. Durante l’occupazione americana del dopoguerra, vennero imposti bagni pubblici a sessi separati, mentre erano sempre stati misti. E ora Lucius salva l’Antica Roma creando un’utopica società termale incentrata proprio sui bagni misti. In sake veritas.