TRAMA
Un avvocato invita una piccola comunità a trovare il colpevole della tragedia che l’ha colpita: in un incidente stradale, infatti, i suoi bambini sono morti quasi tutti.
RECENSIONI
Tutti i personaggi di Atom Egoyan sono schiavi dei fantasmi, delle visioni, dell'incapacità di stabilire un rapporto umano diretto nel momento in cui sono sempre alla ricerca di media(zioni) e surrogati. Come risarcire la perdita dei figli? L'avvocato interpretato da Ian Holm offre soldi (ai clienti, alla figlia) e non si rende conto che sta speculando sul dolore altrui, alla vana ricerca di un antidoto per il veleno della vedova nera (la droga) che ha intossicato sua figlia. Ancora denaro in cambio d'amore (Exotica). Ancora colpe dei padri che si riversano sui figli (Black Comedy). Nel freddo delle nevi della Columbia Britannica gli spettri della coscienza si congelano nell'attesa di un dolce domani, di un aldilà dove il pifferaio magico di Robert Browning ha portato in salvo i bambini dei genitori assenti. Gli incidenti non esistono, ma non nel senso in cui crede l'avvocato: la morte salva i vivi, il dolore va elaborato per prendere consapevolezza, gli innocenti erano vittime prima ancora di lasciare questa terra. L'indagine di Egoyan si muove nei meandri della coscienza, le testimonianze che raccoglie servono una dolorosa parabola sull'infelicità, e la menzogna (nel finale) diventa l'unico modo per avere una certezza di colpa, per distogliere l'adulto dal cercare un capro espiatorio ai propri errori. Qualcosa si è rotto per sempre: l'archetipo della coppia serena, nuda nel letto con la prole, è sprofondato nel ghiaccio. L'amore si è trasformato in rabbia, impotenza ed infine rigetto. Qualcuno lassù doveva vendicarsi. Dal romanzo di Russell Banks, ispirato da un fatto di cronaca del 1980.
