Fantasy

LO HOBBIT – LA DESOLAZIONE DI SMAUG

NazioneNuova Zelanda / U.S.A.
Anno Produzione2013
Genere
Durata161'
Tratto daLo Hobbit di JRR Tolkien
Fotografia

TRAMA

Bilbo e i Tredici Nani proseguono il loro viaggio verso Erebor, pronti a confrontarsi con Smaug. Nel frattempo succedono un po’ di cose, è vero, comunque troppo poche per riempire centosessantuno minuti.

RECENSIONI

Sarò banale e scontato, ma raramente mi capita di avere le idee così chiare sul perché della non riuscita di un film: il peccato originale di questa trilogia è quello di voler ripercorrere le orme (filmiche) del Signore Degli Anelli. In termini di cruda durata, certo, ma anche di tono generale (semplificando molto, diciamo epico). Il problema è che se la prima trilogia cinematografava un romanzo effettivamente epico ed ambizioso da oltre 1200 pagine, questa si ispira a un libello per ragazzi da poco più di 300. Perché è davvero evidente che, in questi due primi capitoli, si tenta senza costrutto di allungare il brodo tergiversando, girando a vuoto e stressando le singole sequenze ben oltre i loro limiti strutturali.

Tutta la sequenza di Bosco Atro, per dirne una, è un chiaro esempio di inconcludenza, con inquadrature ripetute in loop e una staticità narrativa davvero sproporzionata, rispetto al minutaggio. Discorso simile si può applicare al gran finale, a Erebor, nel quale tutto il potenziale pathos-logico accumulato in quasi 5 ore di film(s) viene disinnescato da una gestione dello spazio/tempo quantomeno rivedibile e da, di nuovo, una sgradevole ma netta sensazione che l’obiettivo più o meno esclusivo sia quello di trascinarsi e trascinare verso i centosessanta minuti primi.

Lascio volentieri ad altri il compito di sondare il rigore filologico jacksoniano, io ho letto il romanzo quasi 25 anni fa, confesso di ricordarmi poco e di certo non faccio della 'fedeltà alla fonte' una questione degna di nota (non lo faccio mai, in realtà). Così, le aggiunte per molti disgraziate (l'accenno di Love story Elfa-Nano) o le deviazioni giustificate dalla necessità di linkare le due trilogie cinematografiche (la presenza di Legolas) mi interessano nella misura in cui funzionano o meno nell'economia del film. E non mi pare funzionino granché, benché il film stesso sia già abbastanza zoppicante e faticoso di suo, con Peter Jackson che sembra in qualche modo 'saperlo', dimostrandosi registicamente svogliato (rassegnato?) e capace solo a sprazzi di rispolverare la voglia di divertire e divertirsi (la fuga nei barili).

In attesa del terzo capitolo, questo progetto di costruire un’esalogia uniforme e Storica (in senso lucas-iano) mi pare dunque destinato a un fallimento quasi totale, col nemico giurato dei new kolossal a farla da padrone: la Noia.