TRAMA
Texas: il commissario Howard Nightingale, con i suoi fidi uomini, dà la caccia ad un fuorilegge, la cui cattura dovrebbe assicurare la sua candidatura al Senato.
RECENSIONI
Un politicante ambizioso che si fa propaganda con "l'occhio per occhio", la stampa che diffida di lui, i ribelli al Sistema (i fuorilegge) che sono gli unici simpatici, la ferrovia come mostruoso simbolo del progresso, l’individualista ed i suoi vigilantes come archetipi dei contemporanei organi statali di polizia: i riferimenti all'attualità degli anni settanta della contestazione e della disillusione sono lapalissiani, e l'ottima sceneggiatura di William Roberts e Christopher Knopf (un talento, quest’ultimo: suo il soggetto originale; più avanti firmerà anche I Ragazzi del Coro di Robert Aldrich) è fenomenale quando, verso il finale, ribalta ruoli e simpatie, donando una coscienza politica al malvivente e cercando una serie di allegorie per palesare che l'intelligenza paga di più della violenza, che i ladri sono meglio dei bugiardi, che i cittadini pagheranno di tasca propria per chi hanno eletto, che le donne che si sono lasciate sedurre con troppa facilità dal potere e dall'eroismo riceveranno in cambio solo spintoni, che anche i più fedeli, qualora non ottusi, nella rivelazione dell’inganno saranno ben lieti di farsi comprare. Cinico. Alla sua seconda prova da regista, dopo il meno convincente Un Magnifico Ceffo da Galera, Kirk Douglas si rifà alla grande e offre anche un ruolo su misura per l’infortunato James Stacy (coinvolto, nel 1973, in un brutto incidente). Molto bravi sia Bruce Dern che Bo Hopkins.
