TRAMA
Due amanti decidono di abbandonare il ricco e scorbutico marito di lei nel deserto, con una gamba rotta. Farà di tutto per tornare vivo.
RECENSIONI
Questo dramma di Roy (Ward) Baker, girato in technicolor e distribuito in 3-D (il primo della Century Fox), ha la semplicità e l’ingegno di un “classico”: sul grande schermo faceva un bell’effetto il ritaglio di figure umane nella vastità del deserto, che il grande Lucien Ballard fotografa ad imitazione dell’inferno più rovente, affascinante e letale come la dark lady di turno, una Rhonda Fleming (non casualmente) rosso fuoco. L’altissima tensione si gioca su due fronti: quello in cui la vittima mette alla prova se stesso (con caparbietà ed acume) per sopravvivere in un ambiente a dir poco inospitale, e quello dove i suoi carnefici attendono trepidanti di farla franca. In un primo momento non ci sono probi per cui tifare: due assassini opportunisti ed un crudele milionario (Robert Ryan pare rifare se stesso in Nella Morsa di Ophuls). Ma, come in molti film di Baker, i personaggi cambiano volto in un allegorico cammino verso la redenzione, alla scoperta di verità e valori della vita: tocca al Creso di Robert Ryan scoprire quanto essa valga, al di là dei beni materiali posseduti. Ci penserà il destino a punire i peccatori, la Divina Provvidenza se si vuole, se d’Inferno cristiano si tratta. Colpi di scena, pericoli a non finire e percorsi circolari abitano un racconto avvincente, più materico che psicologico, più inventivo che elaborato: caratteristiche essenziali per sottolineare che siamo nell’attraente/repulsivo territorio della lotta dell’Uomo contro la Natura con, in primo piano, bisogni ed istinti primari (paura, vendetta, fame, sete, sopravvivenza) che, comunque, trovano anche chiavi di lettura più simboliche. Sarcastici i montaggi paralleli di Baker fra la sete e la fame di Ryan e le pingui libagioni dei due amanti; magnifico l’effetto, nella collutazione finale, degli oggetti lanciati contro la macchina da presa e filmati in un piano ravvicinatissimo (la lanterna roteante nella notte…). Scritto da Francis M. Cockrell, rifatto da Lee H. Katzin per la Tv nel 1973 (Una Dura Prova).
