TRAMA
Testimone di un omicidio, una cantante pop afroamericana viene nascosta come suora in un convento. La sua verve rivoluzionerà la clausura.
RECENSIONI
Il tocco disneyano della produzione permea questa commedia musicale di grande successo: infinite carinerie, villain simpatici, buoni sentimenti a profusione ed emozioni facili. L’idea di fondo è tanto banale quanto vincente, lo sviluppo è convenzionale (per non parlare del canovaccio poliziesco che, per fortuna, fa solo da contorno) e non mancano gli eccessi inverosimili (i gangster che non osano uccidere la suora; le esibizioni pop in chiesa, tanto "spinte" da essere impossibili). Ma il fascino del film alberga altrove: nella verve di Whoopi Goldberg, sospesa fra ribellione e saggezza rincuorante, nelle buone musiche soul-gospel e, soprattutto, nell’esaltante presa sul pubblico che può avere il vedere l’austera Santa Chiesa avvicinarsi maggiormente ai gusti popolari, alle sue mode, portando così in modo più efficace la parola di Dio. Ovvio che l’innocua opera (sorta di Suore in Fuga con A Qualcuno Piace Caldo) cerchi l’intrattenimento superficiale e non si ponga il problema delle conseguenze della spettacolarizzazione di una religione, ma non è da sottovalutare l’ideologia di fondo che esorta le istituzioni cattoliche a smettere di rannicchiarsi nei territori seriosi (stile musiche gregoriane e latino) e di essere, ipocritamente (cardine della cultura occidentale), di massa per necessità ed elitarie/snob per tacito consenso. I cuori semplici si emozionano nel rinvenire lo spirito gaudente negli apostoli, perché hanno più bisogno di felicità che di penitenze, di conforto che di commiserazione rassegnata. Un mostro di simpatia la grassa Kathy Najimy.