Commedia, Recensione

ZIA JULIA E LA TELENOVELA

Titolo OriginaleTune in tomorrow...
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1990
Genere
Durata102'

TRAMA

New Orleans, 1951: un giovane giornalista s’innamora della propria zia. Uno sceneggiatore radiofonico prende spunto dalle loro vicende per la sua soap-opera

RECENSIONI

Dopo il successo della serie Tv "The singing detective" e l'apprezzato esordio (inedito da noi) Queen of Hearts, l'inglese Jon Amiel si trasferisce a Hollywood e adatta un romanzo del peruviano Mario Vargas Llosa per riproporre un mix originale di fantasia, commedia sentimentale e melodramma. Gli anni cinquanta sono evocati dalle musiche di Winston Marsalis, dalla fotografia sul seppia di Robert Stevens, da un affettuoso omaggio alle radio che incollavano migliaia di persone all'apparecchio, dalle citazioni di Un Tram che si chiama Desiderio Un Americano a Parigie sottolineando la simpatia di personaggi "votati" allo scandalo che si fanno largo fra il perbenismo imperante. Un'opera divertente e bizzarra che si distingue per le prove di Peter Falk e Barbara Hershey: il primo, con i suoi travestimenti alla Peter Sellers, è memorabile nel ruolo di un eccentrico sceneggiatore, la seconda è una credibile e travolgente "zia". Particolarmente dotato per le psicologie femminili, Amiel sa come sottolineare la fragilità di una donna con la "paura d'amare", mentre la dipinge tentatrice ed anticonformista. L'idea centrale e vincente della pellicola è quella di porre in parallelo la realtà e la "soap" (che prende vita sullo schermo interpretata da altri attori), evidenziando che l'arte s'ispira alla vita vera e viceversa. Nella parte finale, il personaggio di Falk usa le persone della "realtà" come pedine/personaggi di un racconto di fiction, influenzandone le esistenze e copiandone le reazioni. Tremenda la gag reiterata e razzista sugli "albiniani" (albanesi). Conosciuto anche come Questi Pazzi, Pazzi, Pazzi, ...Radio Days (per richiamare il film di Woody Allen).