TRAMA
Uno stregone arriva a Los Angeles dalla Boston del 1691, alla ricerca di un libro del Male. Lo insegue un cacciatore di streghe.
RECENSIONI
Un Highlander rustico (guerrieri del Male e del Bene che si danno la caccia attraverso i secoli...), fornito di effetti speciali mediocri, in cui l'innata (e con sembianze spesso involontarie) predisposizione di Steve Miner alla commedia (è il regista di Chi è Sepolto in quella Casa? e Soul Man) impedisce al racconto di David Twohy di assumere la giusta intonazione epica e dell'orrore. Nonostante l'esigua originalità, questo horror avventuroso, satanico e fantastico aveva le carte in regola per crearsi una piccola nicchia fra i classici del genere, se solo il regista si fosse deciso sul registro da assumere: alla fine non crea tensione e nemmeno la butta in farsa, rimanendo sospeso a mezz'aria in modo insoddisfacente, proprio come il "warlock" di Julian Sands quando vola. Le sequenze più cruente (il taglio del dito, la lingua strappata e così via) hanno un'impronta buffa, durante i duelli più attesi (alla fattoria, ad esempio) Miner invece che ottenebrare lo schermo o suggerire un'atmosfera malefica, gira tutto poveramente alla luce del sole, facendo assomigliare i confronti a una scaramuccia fra monelli, con dispetti (i chiodi conficcati nei piedi) al posto degli incantesimi. Si potrebbe odiarlo per questo, ma si finisce anche con l'apprezzarne la lieve, a volte impercettibile, (auto)ironia: uscito solo nel 1991 per la bancarotta della New World Pictures, il film ha ottenuto un buon successo, generando un seguito (Warlock – L'Angelo dell'Apocalisse, 1993, diretto da Anthony Hickox).