TRAMA
Giappone 1880, all’alba dell’epoca Meiji, isola di Ezo (attuale Hokkaido). Jubei Kamata è un reduce dello shogunato Tokugawa che ha inguainato la spada. L’uomo vuole tenersi lontano dalla violenza a tutti i costi, ma viene istituita una taglia su un criminale che ha sfregiato una prostituta…
RECENSIONI
Remake de Gli Spietati ventanni dopo, Yurusarezaru mono trasporta nello spazio il film di Eastwood ma ne rispetta il tempo: siamo sempre nel 1880, non più nel Wyoming ma allinizio dellepoca Meiji a Hokkaido. Il giapponese Lee Sang-il sostituisce le pistole delloriginale con le spade, per il resto ripropone filologicamente la sceneggiatura di David Webb Peoples. Vengono reinstallati su tela nipponica i complessi dilemmi dello script: il ritiro dalla violenza, la promessa alla moglie morta, lamicizia virile, lineluttabilità delle armi. Non c'è nessun crepuscolo eastwoodiano, ma un rifacimento di indubbio mestiere con ogni cosa al suo posto: caratteri solidi (Ken Watanabe nel ruolo che fu di Eastwood), rovelli etico-morali, ritmo, riprese avvolgenti e un lento crescendo di elementi a preparare il celebre finale. Stavolta, nella sequenza più riuscita in assoluto, lomaggio abbandona il ricalco sostituendo il lapidario scontro a fuoco con la coreografia delle spade: gli arabeschi di sangue con la fotografia di Norimichi Kasamatsu restituiscono figurativamente lo sfregio alla prostituta e suonano come personale firma in calce al lavoro. Atto damore, dunque, (quasi) totale copia carbone e insieme unaltra rappresentazione dello stesso testo, con un assunto implicito di fondo: la sceneggiatura universale di Unforgiven può funzionare anche in unaltra epoca, con altri volti. Si parva licet, i pistoleri si scambiano con i samurai: per una grande storia cè sempre una nuova versione, una deferente ipotesi alternativa. I puristi ne stiano lontani.
