Documentario

THE ARMSTRONG LIE

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NazioneU.S.A.
Anno Produzione2013
Durata122'

TRAMA

Nel 2009 ad Alex Gibney è stato commissionato un film sul ritorno di Lance Armstrong al ciclismo. Il progetto è stato accantonato quando è scoppiato lo scandalo sul doping ed è stato ripreso dopo la confessione di Armstrong. The Armstrong Lie ritorna sulla vicenda nel 2013 osservando dall’interno, in un’affascinante prospettiva, uno degli episodi più straordinari della storia dello sport. Come dice Lance Armstrong stesso, “Non ho vissuto molte menzogne, ma ne ho vissuta una molto grossa”.

RECENSIONI


The Armostrong Lie un tempo si chiamava The Road Back e voleva documentare il ritorno al ciclismo di Lance Armstrong dopo qualche anno di ritiro agonistico, un limbo di attività filantropiche e ostinate difese contro i sospetti decennali di un suo uso e abuso di sostanze dopanti durante la sua irripetibile carriera. The Road Back nasce nel 2009 per poi morire, in diretta, nel 2012 quando il ciclista ammise l'utilizzo costante di fialette proibite, distruggendo così la mitologica figura dell'eroe marziano, capace di vincere sette Tour de France consecutivi dopo aver sconfitto un cancro ai testicoli. Alex Gibney, veterano del documentario d'inchiesta con titoli con Mea Maxima Culpa: Silence in the House of God e We Steal Secrets: The Story of WikiLeaks , si ritrova dunque impotente davanti alla più grande truffa del ciclismo, con la sua macchina da presa che in corso d'opera muta il proprio destino, assistendo sgomenta allo sgretolamento del Mito progressista/buonista (il solido americano che vince nella vecchia Europa la corsa ciclistica più importante del mondo, parabola simile a un film Frank Capra), da parte del suo stesso creatore, svelando finalmente quel cuore di tenebra così ben coperto in passato, anche dai piani alti del Tour. Colpito al cuore dalla menzogna, Gibney chiude per mesi in un cassetto il materiale girato, per poi decidere di resuscitare, come Frankenstein, questa incredibile storia, rivestendo la sua macchina da presa di abiti talari per un documentario, nel frattempo divenuto The Armstrong Lie, che per prima cosa vuole essere confessione e resa dei conti. Così la figura titanica e autodistruttiva del ciclista texano ritorna davanti al confessionale per rivelarsi in tutta la sua tragicità: attore prima di tutto nei confronti di se stesso, abilissimo bugiardo davanti alla presunta verità della macchina da presa e schiavo di una menzogna e di un destino ineluttabile.