Animazione, Fantasy

EPIC

Titolo OriginaleEpic
NazioneU.S.A.
Anno Produzione2013
Durata86'
Tratto dadal libro “The Leaf Men and The Brave Good Bugs
Fotografia
Scenografia

TRAMA

Dopo la morte della madre la giovane Mary Katherine decide di tornare dal padre, uno studioso convinto che la natura celi un micro-cosmo abitato da minuscoli esseri viventi. La ragazza si ritroverà ridimensionata e immersa in un mondo fantastico dove si svolge una battaglia tra le forze del bene e quelle del male.

RECENSIONI

Grazie al successo, colossale e spropositato, della saga “L’era glaciale” la Blue Sky, creata nel 1987 da Chris Wedge, si è affermata a livello mondiale come diretta concorrente di Pixar e Dreamworks. All’ottimo piazzamento hanno concorso anche i buoni risultati di Robots, Ortone e il mondo dei Chi e Rio. Con Epic, dopo regie in tandem con Carlos Saldanha, il fondatore Wedge adatta in solitaria il libro per bambini The Leaf Men and the Brave Good Bugs di William Joyce. Alla base della storia il rapporto tra una figlia adolescente e un padre strampalato che ha dedicato tutta la vita alla ricerca di creature piccolissime che, secondo lui, abitano la foresta. Scelta estrema che lo ha isolato completamente dagli affetti.

Con il rimpicciolimento della ragazza l’avventura si concentra però sull’eterna lotta tra Bene (i Leafmen, protettori della Natura) e Male (i Bogani, amanti della Putrefazione). Se a questo si aggiunge una regina in cerca di un erede, un fedele servitore, un esuberante soldato e due simpatiche lumache, il racconto è bello che servito. La sceneggiatura prova ad aggirare il prevedibile curando le motivazioni dei personaggi e cercando di dedicare a ognuno sufficiente spazio per imporsi. Il problema è che i personaggi sono tanti e le coordinate narrative quanto mai forzate: lo stupore della giovane protagonista, una volta minuscola, dura il tempo di una battuta e (caso strano) avviene proprio alla scadenza dell’ultimo giorno a disposizione della Regina della Foresta per trovare un erede e (caso ancora più strano) sarà proprio alla luce della luna piena di quella stessa sera che il bocciolo prescelto si schiuderà.

Preso atto delle regole della favola non resta che assecondarle, chiudendo un occhio anche su altri aspetti (se i cattivi Bogani distruggono chilometri di foresta, perché il padre della protagonista, ma anche il mondo intero, non se ne accorgono?). Per il resto il film scivola con agilità grazie a un impianto visivo davvero efficace, con un’animazione molto fluida, attenta al dettaglio e dalle angolazioni sorprendenti. L’atmosfera che si respira vaga tra Arthur e il popolo dei Minimei, Ant Bully, Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi e Radiazioni BX: distruzione uomo, ma più che sulle conseguenze della miniaturizzazione il film si sviluppa approfondendo la trita battaglia tra Bene e Male.

Considerando il target di riferimento e la necessità di compiacere una platea globale per ripagare il budget cospicuo (100 milioni di dollari), i conflitti procedono così a senso unico verso l’ovvio. Inevitabili quindi i voli a perpendicolo, i duelli, i capitomboli, le figurine di contorno esagitate, l’apparente morte dell’eroe, la resa dei conti, il suggello di un bacio e la riconciliazione finale. Tutto scandito con ritmo ma confondendo la meraviglia con il virtuosismo tecnico. Il che può bastare per una visione in fondo disimpegnata e piacevole che punta all’intrattenimento, ma non è sufficiente per imprimersi nella memoria. Non particolarmente brillante il doppiaggio italiano, con nota di demerito per la stridente regina Tara di Maria Grazia Cucinotta.