TRAMA
Gary Winstone è il potente proprietario della società informatica NURV (“Never Underestimate Radical Vision”) e assume il talentuoso Mylo affinché lo aiuti a portare a termine il programma SYNAPSE, che connetterà tramite satelliti il villaggio globale. Ma Mylo sospetta che il boss rubi le idee altrui e uccida i concorrenti, fra cui un suo caro amico.
RECENSIONI
Dopo il successo del delizioso Sliding Doors, Peter Howitt è subito fagocitato da Hollywood come, nella finzione, Mylo dal potente Winstone di Tim Robbins: non basta la mano, alla sceneggiatura, del capace Howard Franklin (Il Nome della Rosa, Chi Protegge il Testimone, Occhio Indiscreto) a risollevare le sorti di un racconto banale e prevedibile, inficiato anche dai tagli in sala di montaggio a danno dei sipari sentimentali in cui Howitt eccelle (rinvenibili in DVD: Mylo che fa l’amore con la collega prima di sapere che la fidanzata mente; Mylo che fa l’amore in modo violento con la fidanzata dopo aver saputo che mente). Il film fa parte del sottogenere, sempre più frequentato, dei thriller informatici giovanilistici con, per gli appassionati, parecchi riferimenti a programmi, software house e inventori. Il personaggio di Tim Robbins, allora, ammicca a Bill Gates e alla sua Microsoft, accusata più volte di monopolio (il titolo originale, antitrust). L’unico elemento degno di nota sono le scenografie eccentriche e futuristiche (la sede della NURV) di Catherine Hardwicke, futura regista di Thirteen).
