Proibiti

DIE STILLE VOR BACH

NazioneSpagna
Anno Produzione2007
Genere
  • 67552
Durata102'
Montaggio
Scenografia

TRAMA

Per quadri staccati, senza collegamento, si “racconta” di Bach e della sua musica attraverso i secoli.

RECENSIONI


Costruita come una lunga, densa e non lineare sequela di “impressioni” ed immagini scaturite, suggerite dalla musica del grande compositore tedesco, nella quale si inseriscono frammenti “storici” (l’arrivo di Bach a Lipsia per occupare il posto di cantore nella Scuola di San Thomas) che rendono omaggio al genio la cui opera è ciò di più prossimo a Dio concepito da mente umana (idea che il film sembra suggerire), l’ultimo lavoro di Portabella, celebrato artista sperimentale spagnolo, è una delle perle più preziose che la Mostra del cinema 2007 ci abbia regalato. Film intimamente, realmente europeo (girato in tre lingue: spagnolo, italiano e tedesco), Il silenzio prima di Bach (splendido titolo che riprende una massima di Bataille) è una riflessione sul ruolo/funzione/posto del sacro/divino nel presente, sulla mercificazione della Storia, della nostra Storia, su come il passato informi la vita quotidiana.


Da qui, la mescolanza, a livello visivo e tematico, di alto e basso: la danza ippica su variazioni bachiane (momento sublime), la partitura macchiata di sangue recuperata in un mercato e giunta tra le mani di Meldelssohn, l’immagine della vergine campeggiante sulla porta di un tir. Con una struttura, per definizione dello stesso regista, a impalcatura, che propone una continuità diversa da quella convenzionale, che passa piuttosto attraverso la discontinuità, il film è l’opposto di un biopic d’artista: laddove il cinema biografico tradizionale spiega l’opera, inanellando una serie di aneddoti per ricostruirne arbitrariamente la genesi (la vita dell’artista osservata dal buco della serratura), il film di Portabella parte dalla musica per dispiegare immagini che si perdono nel tempo e nello spazio, con una coerenza stilistica ed una forza che rimandano addirittura al cinema di Eisenstein e alla sua idea di montaggio intellettuale.