TRAMA
Fatta la rapina, ci scappa il morto e il giovane meticcio Billy è catturato per essere impiccato: l’amico Henry lo fa evadere, lo sceriffo gli dà la caccia.
RECENSIONI
Commedia western a basso costo, la prima girata in Israele (nel deserto del Negev) con risultati curiosi ma poco efficaci (sono più pittoresche ed evocative le posticce ambientazioni degli spaghetti-western in Sardegna). Dirige il girovago canadese Ted Kotcheff (ha lavorato anche in Inghilterra e in Australia) che, di qui a poco, raggiungerà la fama (stabilendosi definitivamente a Hollywood) con la pungente commedia Soldi ad ogni Costo. Non è un regista molto dotato, questo western è esangue, poco movimentato, alla lunga monocorde e senza molti guizzi, nonostante la sceneggiatura di Alan Sharp (Nessuna Pietà per Ulzana) offra aliti tematici tipici degli anni della Contestazione (protagonista un “giovane”, un meticcio soggetto al razzismo; ci sono anche la donna maltrattata dal marito maschilista e il fuorilegge più rispettabile del Sistema che gli dà la caccia), invero ricalcando troppo il di poco precedente Pat Garrett e Billy Kid, mitopoiesi con infinito inseguimento sceriffo/bandito. È un’opera tesa fra i due poli principali del cinema di Kotcheff: la (poca) violenza efferata (ricordiamo che dirigerà Rambo) e la spensieratezza umoristica. I personaggi sono simpatici: quello di Gregory Peck, malfattore scozzese atipico, non venale, interessato più all’esperienza, al “trip”, che al malloppo, o gli strepitosi quattro indiani Apache, il cui capo gironzola fiero con l’ombrellino da signora. Prodotto (come il precedente Wake in Fright) dal regista Norman Jewison, che lavorò con Kotcheff alla CBC Tv. Scandaloso che il “two-hats” originale (due cappelli) diventi “due-gilè” nel doppiaggio italiano (forse perché “cappello” era troppo lungo da pronunciare).