Musicale

NON SPARARE, BACIAMI!

Titolo OriginaleCalamity Jane
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1954
Genere
Durata101’

TRAMA

La gradassa e mascolina Calamity Jane ha l’incarico di accompagnare in paese una famosa attrice di rivista ma, ingannata, si ritrova fra le mani solo la sua cameriera.

RECENSIONI

Sciocchezzuola ad opera dell'esperto in musical e commedie sentimentali David Butler, specializzato anche nello schizzo di figure femminili buffe e candide, cucite addosso a dive del calibro di Janet Gaynor, Shirley Temple e, in seguito, Doris Day, emblema della perfetta moglie borghese americana. L'idea alla base del musical di Sammy Fain e Paul Francis Webster, adattato dal (mediocre) sceneggiatore James O'Hanlon, rifà il verso ad Anna Prendi il Fucile (1950), successo di Broadway tradotto sul grande schermo da George Sidney (sempre con il tenore Howard Keel) e sposta le schermaglie amorose nel Far West, dando la possibilità alla protagonista di delineare uno dei suoi personaggi più pimpanti, quello della "cowgirl" pistolera dai modi poco aggraziati. Il maschiaccio della Day (che ha la mania, in tutti i suoi film, di guardare in macchina da presa, come un cartoon Warner Bros) è degno di memoria, la pellicola che lo ospita è una calamità meritevole d’oblio, incurante com’è della credibilità e della cura per il dettaglio, protesa verso la “sacralità” della canzone (e che banali melodie, non ultima quella di Secret Love premiata con l'Oscar!) e sul blando appeal del dramma da cuori infranti. Il tutto ha ben poco da spartire con il cinema di frontiera, si rinchiude all'interno di un saloon per i numeri musicali (coreografati da Jack Donohue, regista del dorisdayano Un Pizzico di Fortuna) e spreca anche, nella sua evanescente simpatia, spunti interessanti come l'amicizia al femminile (rara al cinema), il tema del travestitismo (Doris Day vestita da uomo, Howard Keel alias Wild Bill Hickok nei panni di una squaw) e il duello finale di pistole muliebri, emblematico, nel suo scialbore, della differenza che passa fra uno svogliato mestierante come David Butler e registi brillanti come Billy Wilder e Blake Edwards (citati non a caso). Per ridere con una cowgirl, meglio rivedersi La Dominatrice di George Stevens.