Grottesco

UCCELLACCI E UCCELLINI

NazioneItalia
Anno Produzione1966
Genere
Durata88'

TRAMA

Vagando per la campagna romana, Totò e suo figlio Ninetto incontrano un corvo parlante, che narra loro la leggenda di due seguaci di San Francesco.

RECENSIONI

Fra i simmetrici percorsi dei viandanti Cristo ed Edipo, Pasolini incastona una ballata da cantastorie lieve come una fiaba e dura come una requisitoria. Leggenda medievale e vaudeville beckettiano si specchiano e si riconoscono nella maschera pietrificata di Totò (con Davoli a fare da dimenticabile spalla): il Mondo Nuovo (le geniali indicazioni stradali) dedica un commosso pensiero alla purezza di un passato remoto e guarda con (s)fiducia all'avvenire, ma non smette di contemplare la pigrizia della decomposizione. L'amore è un miraggio, l'infelicità una certezza, la guerra il solo linguaggio superstite (padre e figlio procedono fianco a fianco, entrando nella stessa inquadratura solo quando si scontrano o sfuggono alla collera altrui): anche la riflessione, gracidante e fiacca, deve ammettere la propria inutilità e rassegnarsi all'inevitabile destino di morte. Letteralmente didascalico e a tratti scontato (l'eccessivamente 'poetica' apparizione dell'angelo, i funerali di Togliatti, evento cruciale anche troppo sottolineato), Uccellacci e Uccellini convince appieno quando concede carta bianca ai propri deliri oscuri e profetici, schizzando con essenziale ferocia le coordinate di una vita azzerata, ventre infecondo, deserto in cui si cannoneggia per un po’ di fertilizzante e si dirige l'aria farcita di ultraterrene promesse.