Azione, Recensione

DOUBLE TEAM

Titolo OriginaleDouble Team
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1998
Genere
Durata90'

TRAMA

Un agente della Cia fallisce il bersaglio, viene imprigionato in un’isola segreta, evade per salvare la propria famiglia da un terrorista.

RECENSIONI

Dopo John Woo e Ringo Lam, Jean-Claude Van Damme invita alla propria corte hollywoodiana un altro talento di Hong Kong che, per altro, studiò cinema ad Austin e tentò, già nel 1990, una sortita statunitense con The Master. Tsui Hark vede e fa cose che i registi d'azione occidentali neanche immaginano: senza dare respiro, neanche al racconto ed ai personaggi fumettistici, apre le danze fracassando di tutto con un camion, calibra spettacolari sparatorie dentro una nursery ed in pubblico (al Luna Park, in piazza), immagina esplosioni troppiste ed acrobatici/estrosi duelli con la complicità di Sammo Hung (regista/coreografo di Jackie Chan). Riscatta certe grossolanità e le pose da macho (tutti, prima o poi, mostrano il fisico) con un bizzarro mix d'azione violenta ed ironia, con il gusto per il dettaglio e la fantasia grafica/spaziale. Le sue doti creative (di storyboard) e tecniche, però, da sole non sarebbero sufficienti a reggere il peso di un'intera pellicola: gli viene incontro l'ingegnosa sceneggiatura del produttore esecutivo Don Jakobi, che escogita situazioni stravaganti (l'idea di un Valhalla/Prigione per ex-spie; i cyber-frati nella chiesa gotica; le mine e la tigre) e rende palesemente omaggio a L'Ultimo Combattimento di Chen (anche Bruce Lee finiva al Colosseo ed era affiancato da un giocatore di basket: Dennis Rodman, dei Chicago Bulls, sostituisce Kareem Abdul-Jabbar). Tsui tiene tutto scaltramente in bilico fra il fantaspionaggio avvincente e la sua parodia. Classica, mitopoietica la contrapposizione fra eroe/antieroe (a chi appartiene la giusta vendetta? Di chi è la ragione e di chi il torto? Sottotraccia non sfruttata): i personaggi di Van Damme e Mickey Rourke sono animali da preda in lotta per la prole, impegnati in una partita a scacchi d'azione. Van Damme deve superare le proverbiali "Dodici fatiche d'Ercole" o, se si preferisce, i livelli d'abilità di un videogioco. Assurdo per assurdo, se Dennis Rodman entra in una Cinquecento, il Colosseo può anche esplodere.