TRAMA
Dopo un incidente occorso loro nello spazio, due astronauti non paiono più gli stessi alle rispettive mogli. Una di queste, incinta, si toglie la vita.
RECENSIONI
L’esordiente Rand Ravich (sceneggiatore, fra gli altri, di Candyman 2 - Inferno nello Specchio) sostituisce il diavolo con l’alieno, ma il suo Rosemary's Baby più che un omaggio (infila nel cast anche il figlio di John Cassavetes) somiglia ad una copia carbone dell’opera di Roman Polanski, mal riuscita e sovrapposta ad un qualsiasi Bagliori nel Buio (fantahorror sul rapimento di umani da parte degli alieni). La sua regia è pretenziosa (insiste troppo sulla bandiera statunitense…) e ricercata (gli elaborati attacchi di montaggio), ma l’inquietudine non cresce, va a singhiozzo, il passo lento/riflessivo spossa il ritmo anziché impreziosire lo spessore o i sentori d’angoscia. Solo raramente riesce ad emulare quell’ambiguità che, nell’originale, faceva correre in parallelo l’orrore e la paranoia di una maternità. Sono senz’altro da segnalare alcune sequenze (quella al party di New York, che unisce l’erotismo all’ansia della rivelazione; quella della valigia all’uscita della metropolitana…) e la misura (non il talento) con cui l’autore riesce ad evitare sensazionalismi e banali colpi di scena: ma il déjà–vu è troppo forte e il meccanismo del mistero crolla di fronte alla scontata e prevedibile soluzione (gravidanza + alieni). Johnny Depp ha una convincente identità sfuggente, ma la sceneggiatura (dello stesso regista) non gli permette di dare di più. Citato (in Tv) ben due volte Ho Sognato un Angelo con Cary Grant, per rimarcare la felicità di coppia che non torna più.
