Azione, Recensione

CLIFFHANGER

Titolo OriginaleCliffhanger
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1993
Genere
Durata112'

TRAMA

Mr. Cliff, della “Rocky-Mountain-Soccorso”, se la deve vedere con un gruppo di feroci ladri internazionali precipitati fra le vette.

RECENSIONI

Girato, in realtà, fra le Dolomiti e Cinecittà, s'avvale dello sterile-efficiente-non/efficace tecnicismo del finlandese Renny Harlin, un regista cui manca sempre quella marcia in più per trasmettere potenti emozioni o creare suspense non fittizia. Segna il ritorno di Sly, dopo tante commedie fallimentari, al genere sportivo "duro", con pratiche alpinistiche in cui ha per lo più rifiutato la controfigura e dove riformula gran parte della sceneggiatura per puntare i riflettori sul suo solito personaggio, in vena di patetismi, riscatti e scene alla Rambo (quando la sua caduta in un dirupo è frenata dagli alberi). Se non altro, Harlin ha l'intelligenza di limitare il più possibile i siparietti melodrammatici cui tende il protagonista e si concentra sull'azione, valorizzando appieno le splendide riprese aeree in un thriller di montagna "en plein air". Purtroppo la formula di base per creare tensione e ritmo è delle più trite: la mediocrità del racconto (caccia all'uomo e duelli con cadenze epiche) non sarebbe grave di per sé, se la produzione fosse stata in grado di riscattarsi con qualche appunto originale, al di là degli inediti scenari. Abbondano invece le inverosimiglianze, ed è duro digerire l'ipocrita spreco di denaro operato dal protagonista: con le banconote accende il fuoco e combatte gli elicotteri, mentre la sceneggiatura non si preoccupa di motivarne le azioni. Prendiamola come un'autoironia sui settanta milioni di dollari spesi per la pellicola. Due sole sequenze colpiscono, e sono le più violente: quella del "Non lasciarmi cadere!", disatteso, all'inizio e quella in cui il villain John Lithgow "fredda", di "ghiaccio", la compagna.