Commedia, Recensione

OKI’S MOVIE

Titolo OriginaleOk-hui-ui yeonghwa
NazioneCorea del Sud
Anno Produzione2010
Genere
Durata80'

TRAMA

Oki’s Movie racconta la storia di un triangolo amoroso fra la protagonista eponima, Oki, e i suoi due amanti, uno coetaneo e uno molto più maturo.

RECENSIONI

Il regista coreano Hong Sang-soo ritorna alla tematica a lui più cara, quella delle relazioni romantiche che si creano fra la gente di cinema, scomponendo la vicenda in quattro segmenti interconnessi e tenuti insieme dalla celeberrima marcia no.1 in re maggiore di Edward Elgar (Pomp and Circumstance). Nonostante la solennità della colonna sonora che interviene a saldare le giunture di questo quadrilatero intenzionalmente sbilenco, la storia si sviluppa tenuemente, smorzando anche le scene potenzialmente più esplosive. Procedendo a ritroso nel tempo, le quattro vignette raccontano lo sviluppo della relazione fra Oki e suo marito, cineasta ammirato ma di poco successo, e con una malsana passione per le bevande alcoliche e il tabacco. I due si incontrano ventenni a scuola di cinema, dove Oki intrattiene una breve passione con uno dei docenti prima di lasciarsi sedurre dal giovane alcolista tormentato e talentuoso.

I tre attori principali, Lee Sunkyun, Jung Yumi, e Moon Sungkeun compaiono in tutti e quattro i segmenti, ma i loro personaggi non si incastrano sempre nello stesso modo, creando una sorta di alienazione che ricorda molto i primi esperimenti con la narrazione di Alain Resnais. L'ultima parte si intitola appunto Oki's Movie, ed altro non è che un film studentesco della stessa protagonista, in cui la giovane donna mette a confronto queste due relazioni. Il film è una ricostruzione dell'esperienza di una giornata passata sul monte Acha, prima in compagnia dell'amante maturo e poi, ad un anno di distanza, con il coetaneo. La giustapposizione procede in modo strutturalmente molto rigoroso, organizzato in base ai principali segni nel paesaggio; il parcheggio, l'entrata del parco, il piccolo gazebo, la toilette pubblica, un ponticello di legno, un albero, un punto di ristoro a metà scalata, ed infine il ristorante. Somiglianze e differenze fra le due giornate vengono commentate nel dettaglio dalla voce fuori campo di Oki, che ci lascia intravedere la sua celebrale analisi di due sentimenti, uno morente e uno nascente. Il testimone della narrazione non è sempre in mano ad Oki, ma inizialmente ne è custode il giovane e creativo regista, il personaggio più divertente del film. Ma i toni si scuriscono gradualmente passando di episodio in episodio, ed il delicato pessimismo di Oki's Movie si dischiude lentamente. Alla quadratura del cerchio la pellicola si trasforma in pura struttura, raffreddandosi fino a rasentare l'indifferenza per i suoi personaggi, che pure la costruiscono pezzo per pezzo, film dopo film.