TRAMA
RECENSIONI
Alla sua quarta prova registica, Muntean conferma l’inarrestabile ascesa del nuovo cinema rumeno, che sempre di più si impone come forza originale e di qualità nel panorama europeo. Film semplice e stilisticamente rigoroso, Marti, dupa craciun si poggia su prove d’attore di altissimo livello, capaci di registrare sentimenti e stati d’animo sottili e sfuggenti. Attraverso piani sequenza lunghissimi e relativamente statici Muntean ci rende scomodi testimoni di momenti intimi, di confessioni dolorosissime, di sbalzi d’umore, di convenevoli imbarazzanti, ma anche di lampi di felicità e di freschezza delicati e commoventi. Il realismo sociale di questa nuova ondata di cineasti, che in altre occasioni ha portato a pellicole ben più drammatiche, si traduce qui in uno sguardo sereno ed onesto ad una problematica quasi leggera, quasi ordinaria, come l’adulterio e le sue conseguenze sulla famiglia. Intelligentemente, Muntean evita il moralismo, nonostante l’amante sia, come da copione, più giovane, bella, e bionda della moglie, e sapientemente confeziona un piccolo film che parla più di scelte che di sensi di colpa. Una onesta escursione nel cuore di un uomo, Marti, dupa cracium è un film meditativo ma non sermoneggiante che ricorda da lontano i racconti morali del compianto maestro Eric Rohmer.
