TRAMA
Due pellegrini muovono verso Santiago di Compostella. Il loro è un viaggio nello spazio e nel tempo, attraverso tutte le eresie del cristaniesimo.
RECENSIONI
"Figlio mio, non ti radere, stai molto meglio con la barba" con questa semplice frase che la Madonna dice a un Gesù che affila il suo rasoio, Bunuel contamina un'icona, scarabocchia il suo sarcastico sberleffo con leggiadra ironia. Il film trabocca di invenzioni come questa: la discussione in osteria sulla transustanziazione (e un paté come esempio), il riferimento all'esistenza di fratelli di Cristo (la Madonna al bambino: "Sei tutto sporco! Vai a giocare in strada coi tuoi fratelli!"; i discepoli: "Vostra madre e i vostri fratelli stanno aspettando" e Gesù: "Ecco mia madre e i miei fratelli. Poiché chiunque avrà fatto la volontà del padre mio che è nei cieli, egli mi è fratello, e sorella, e madre"), il duello tra il giansenista il gesuita, la litania di anatemi delle scolarette e via elencando. Il viaggio dei due pellegrini, che sottende un secondo fine molto meno spirituale di quello apparente (il rapporto con una prostituta), e' un percorso surreale, libero come sempre nell'autore, denso di onirimismi e spregiudicate simbologie. Testi sacri e apocrifi, eresie, scienza e religione, superstizioni e dissacrazioni si mischiano in un gioco bizzarro e surrealista, scomodo come pochi (da quanti anni non si vedeva in tv? Ne saranno passati almeno dodici) e in Chiesolandia ancor di più. Spudoratamente anticlericale, pronto a sottolineare tutte le debolezze dei dogmi, Bunuel, pur nell'audace successione di immagini e nella messe impressionistica di folgoranti intuizioni (la fucilazione del Papa), gira un rigoroso e spregiudicato saggiocatalogo, denso e divertente, non scevro da riflessioni politico-storiche (i sottili riferimenti al regime franchista), irride i simulacri dei sempre vincitori, abbandona del tutto la linearità tramica, torna alle sue radici (Un Chien Andalou, L'Age d'Or), fa risuonare, alto e ammaliante, il delizioso suono della sua risata blasfema.