TRAMA
Joan, casalinga borghese che vive in un piccolo centro della Pennsylvania, trascurata dal marito, con una figlia che sente sempre più lontana, vuole una vita diversa. L’incontro con una donna che dice di essere una strega la porterà verso la magia nera. Divenuta una vera esperta e sempre più sicura di sé, perde il controllo e si scaglia contro i suoi stessi familiari.
RECENSIONI
Ritratto di donna d’ innegabile profondità, analisi lucidissima di una condizione, HUNGRY WIVES (JACK'S WIFE nella versione per il mercato britannico) mette in scena una moglie insoddisfatta che fa oscillare il pendolo della vita tra una realtà sempre più grigia e una dimensione onirica densa di incubi e presagi - sogni che le dicono (con spunti a tratti bunealiani, di inquietudine perfetta) quanto vicino sia la vecchiaia, quanto il fallimento esistenziale sia prossimo a dilagare – e che, incapace di dominare i suoi tormenti, si avvicina alla stregoneria prima con timore, poi con sempre maggiore partecipazione e convinzione. Il regista gioca bene sull'equivocità degli eventi, non ci dice quanto il richiamo rituale all'alcova induca il ragazzo della figlia a concedersi, quanto invece la sua liason con la protagonista sia frutto solo di un più fermo proposito della donna di dare spazio alle sue passioni sopite; l'autore, dunque, rimane sul confine di due letture possibili degli eventi (la magia, del resto, diviene anche l’alibi di Joan per giustificare la sua libidine), tutto proteso, come sempre nel suo cinema, a usare le paurose visioni e gli assilli notturni per dirci altro: dell'inferno borghese e familiare, delle ipocrisie di una classe, del suicidio rassegnato delle aspirazioni di una vita. L'assassinio finale del marito, accidentale e voluto nello stesso tempo, frutto di un complotto ordito dal proprio interiore, è terribile e liberatorio sigillo all’ambiguità dell’intreccio.
La versione finale del film subì dei tagli, quella integrale non ha mai visto la luce. Immesso sul mercato homevideo, dopo il successo di DAWN OF DEAD, col titolo THE SEASON OF THE WITCH (il main theme omonimo è cantato da Donovan).
