TRAMA
Un killer mascherato si aggira per la città, minacciando alcuni adolescenti che condividono un fosco segreto…
RECENSIONI
Il titolo provvisorio di SCREAM? SCARY MOVIE. Tema di entrambi: giochiamo con(/al)l’horror anni ’80. La trilogia di Craven decostruisce, cataloga e ricombina gli stereotipi del (sotto)genere per celebrarne al tempo stesso l’apogeo e il funerale, guarnendo il rito cinefilo di sconsolato cinismo: i killer, sebbene sciaguratamente goffi, non sono certo gli elementi peggiori di un piccolo, soffocante mondo in cui superficialità e pigrizia sono la sola regola superstite. Lungi dal limitarsi ai riferimenti cinematografici (ai noti bersagli si aggiunge il complesso dell’opera di Kevin Williamson), SCARY MOVIE fa della televisione il vero centro del proprio universo: dal piccolo schermo provengono gli autori (i Wayans dello show IN LIVING COLOR, celebre palestra – fra gli altri – per Jim Carrey), innumerevoli interferenze (memorabile la fuga alla Baywatch di Carmen Electra) e soprattutto i dialoghi rapidi e lo humour tenacemente grezzo. Discontinua e poco interessante dal punto di vista filmico, questa farsa sboccata e (alla lettera) inconcludente è uno specchio anche troppo perfetto dei propri personaggi e del mostro catodico che li ha generati. Talvolta si ride con angoscia, più spesso ci si angoscia per aver riso. Non è poco.