Drammatico

È NATA UNA STELLA (1954)

Titolo OriginaleA Star is born
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1954
Durata150'

TRAMA

Il famoso e alcolizzato attore Norman Maine nota la voce e il talento della cantante Esther e si ripromette di farle fare carriera: lei gli crede, lascia la band ma è solo quando la cantante di un film da’ forfait e Norman la propone al suo produttore che viene scritturata e il suo film è un successo.

RECENSIONI

Se dovessimo indicare uno dei film da vedere in una ipotetica serata dedicata alla riscoperta di uno dei grandi di Hollywood, sicuramente vi includeremmo questo capolavoro del 1954, remake di un remake (“A che prezzo Hollywood”, 1932, dello stesso Cukor; “E’ nata una stella”, 1937, di Wellman) a sua volta rifatto, male, da Frank Pierson fuori tempo massimo (1976). Cukor parla del suo mondo, di quello della Garland, l’anima nera di Hollywood, di quello di Mason, con un realismo che raramente il classicismo americano aveva osato nel descrivere il suo apparentemente dorato mondo. Cukor parla di ciò che ruota attorno alla creazione cinematografica, delle meschinità, del cinismo con il quale viene gettato nella polvere il vecchio attore beone un tempo stella venerata, del logoramento psicofisico al quale gli esseri che popolano quel mondo vengono sottoposti. La magnifica Garland, che fin dalla più tenera età di quel mondo aveva fatto parte (“Over the rainbow”…..) al tempo delle riprese del film, ironia della sorte, stava nelle medesime condizioni del personaggio interpretato da James Mason. L’attrice conosceva bene il gioco al massacro di Hollywood e nel suo volto, dopo la memorabile scena del suicidio del marito-Pigmalione al tramonto, sono reali ed autentici i segni del dolore così come suona tristemente autentica la richiesta di rispettare la memoria dell’attore scomparso, presto rimosso dalla coscienza della cinica macchina dello spettacolo. I vari aspetti della realizzazione cinematografica descritti si fondono alla perfezione con il crescendo drammatico, perfettamente calibrato, costruito rispettando i “topoi” della tradizione melodrammatica. Il pubblico ed il privato si intrecciano ed al trionfo in una realtà corrisponde una crisi in un’altra fino al definitivo collasso. Splendida la fotografia, vividi i colori. Come sempre per i film che agli addetti ai lavori sembrano dire troppo in troppo tempo, l’opera, dopo la prima, venne ridotta dalla Warner da 182’ a 134’. La versione qui in programma dovrebbe essere quella restaurata uscita nel 1983 della durata di 170’.