Drammatico, Recensione

UN MONDO PERFETTO

Titolo OriginaleA Perfect World
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1993
Durata138'

TRAMA

Butch Haynes fuggito dal carcere con un compagno rapisce un bambino come ostaggio e garanzia ma tra i due sorgerà un legame di silenzioso affetto. I due fuggitivi sono tallonati da uno sheriffo, un tiratore scelto, una psicologa e poi quasi tutta la polizia dello stato.

RECENSIONI

Il titolo usa la figura retorica dell’ironia: l’apologo sull’esistenza di Clint Eastwood è all'insegna dei chiaroscuri, della mancanza di certezze ma non di valori. Il personaggio di Haynes (l’ottimo Kevin Costner) è uno spirito libero animato da sana follia, l’antimateria in una società fondata sulla materia, un assassino e un padre adottivo squisito, l’altra faccia di una medaglia dove l’uomo medio (il compagno di fuga, il padre di colore, la madre con la famiglia al picnic), il più delle volte, rispetta/teme la Legge ma è altrettanto responsabile della spirale di violenza che invade la società, nel momento in cui maltratta i figli (il rapporto con la prole è il tema più sentito e ricercato dall’opera). Nessuno è perfetto, né Haynes, né il mondo che l'ha allevato per poi chiuderlo in prigione, forse nemmeno il bambino che si ribella. "Io non so niente e non voglio sapere" dice il personaggio interpretato da Eastwood: è l’ambiguità delle cose e la certezza della loro ingiustizia. L'Eastwood regista mantiene “perfetti” il ritmo, la suspense, la commozione mentre si dà tutto il tempo di descrivere, rifinire i personaggi e i dettagli per il sarcasmo di cui sono carrettieri (la commessa gentile solo per dovere; l’imperfetta tecnologia avanzata del 1963; il governatore opportunista; le prigioni come terapia): ma lo script dell’ex-avvocato texano John Lee Hancock (simile a quello per L’Avventura di Martin con Richard Harris, regia di Alan Gibson del 1984) non gli permette di evitare le convenzioni (la caccia all’uomo, la simpatia per la preda). Haynes tenta di rendere perfetto il piccolo universo che circonda il bambino, facendosi dare i dolcetti di Halloween con la forza, ma il circolo è vizioso quanto il film è circolare (prologo ed epilogo si specchiano).