TRAMA
Nat è un bambino di sette anni che non sa leggere, ma un giorno riceve in eredità da sua zia Eléonore un’intera biblioteca e ben presto scopre che i libri in essa contenuti sono “abitati” dai vari personaggi della letteratura per ragazzi. Questi ultimi rischiano di scomparire insieme ai racconti di cui sono protagonisti e di venire dimenticati per sempre, se Nat non impara a leggere una formula magica scritta sulla biblioteca, che contiene i libri “originali” di tutte le Storie del mondo. Alla fine, però, saranno proprio loro ad aiutare Nat nel portare a termine la sua missione.
RECENSIONI
Ciò che immediatamente colpisce entrando nei fotogrammi di Nat e il segreto di Eleonora sono la personalità e la grazia con cui Dominique Monféry (candidato all'Oscar nel 2004 per il corto "Destino", regista di Franklin e il Tesoro del lago e animatore di numerosi film Disney tra cui Hercules e Tarzan) immerge i personaggi, e lo spettatore, nel racconto. Un mondo stilizzato vicino alle immagini dei libri d'infanzia e lontano dall'omologazione disneyana imperante, bellissima, creativa e fantasiosa per carità, ma troppe volte imitata senza la capacità di raggiungere la magia degli originali. Sembra quindi di sfogliare le pagine della memoria, vissuta oppure solo sognata poco importa, mentre si accede a un universo efficacemente bidimensionale, con prevalenza di tinte pastello, in cui un bambino che non sa leggere ha il difficile compito di salvare i personaggi delle favole dall'estinzione. Più del racconto in sé, però, della morale forse eccessivamente spiegata, degli snodi non proprio originalissimi della sceneggiatura, di personaggi ben caratterizzati (il bambino protagonista, la sorellina, la vecchia zia) alternati ad altri meno risolti (soprattutto le icone delle favole in libera uscita), ciò che incanta è la capacità di creare un'atmosfera perturbante, di calare lo spettatore in un mondo altro dove realtà e sogno si compenetrano fino a fondersi in una piacevole parentesi dal quotidiano. Il film ha quindi il potere di aprire una finestra sul difficile cammino di crescita in cui tutti, prima o poi, se siamo in grado di leggere queste righe, siamo passati. E lo fa con garbo e poesia. Destinato prevalentemente ai più piccini, ha però modo di farsi apprezzare anche dagli adulti. Tra i co-produttori anche l'italiana "Lanterna Magica", già dietro ai grandi successi di La freccia azzurra e La gabbianella e il gatto.

Il segreto di Eleonora è un film di animazione per bambini che innesta su una storia di per sé non troppo coinvolgente (il romanzo di formazione di un bambino che deve riuscire a leggere una formula magica, superando le sue paure) alcune trovate notevoli: è il caso della fuga dal granchio nel castello di sabbia, come della scena in cui a Natanaël le parole si confondono davanti agli occhi, invadendo la stanza di onde di lettere tra cui il bambino crede di affogare; ma quello che colpisce in particolar modo è la sensibilità segreta, intima, di canettiana memoria (cfr Auto da fè), verso i libri, vissuti come qualcosa di vivo e in continua comunicazione reciproca, dotati di quella forza che viene in soccorso e permette di crescere; quella sensibilità che qui, trasposta in chiave fantastica, dà vita a questo pregevole gioco, più raffinato di quanto possa sembrare, ma che si percepisce essere autentica coscienza del valore formativo che ha in tutti noi il patrimonio mitografico.
