Drammatico, Recensione

ALICE NON ABITA PIÙ QUI

Titolo OriginaleAlice doesn't live here anymore
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1974
Durata110'

TRAMA

Alice resta vedova: decide di mettersi in viaggio per Monterey con il figlio Tom. Lungo il tragitto, per racimolare denaro, fa la cantante in un motel, la cameriera in un ristorante e incontra nuovi amori.

RECENSIONI

L’altra anima di Martin Scorsese, quella intimista, con studio di carattere, venature da commedia ed eleganza nel sondare animi e psicologie: dopo tre pellicole centrate, a vario titolo, sulle figure maschili e la violenza, dedica il nuovo modo di fare cinema americano, più attento alla realtà sociale e ai drammi del singolo, a un on-the-road con ritratto muliebre inesplorato, in ambienti non metropolitani, facendosi guidare dalla straordinaria Ellen Burstyn (che vinse l’Oscar), lasciando molto alla sua improvvisazione ma sempre al controllo di un’opera (su commissione) di cui resta autore assoluto (fu Coppola a consigliare Scorsese all’attrice). Il prologo, avulso dagli stilemi del resto della pellicola, rappresenta il modo con cui Alice filtra i ricordi sulla città natale, trasformando la Monterey del 1948 in una sorta di illusione agognata (Scorsese ha dichiarato di aver “girato il flashback come fosse un film di Hollywood fatto in un teatro di posa” e omaggia il periodo classico, iniziando dal prologo alla Il Mago di Oz) e diventa centrale nel momento in cui tema principe è la presa di coscienza della protagonista, dominata da certezze che lasciano, sempre più, spazio ai dubbi. A seguire, un (melo)dramma sirkiano e/ma realistico, non sempre coinvolgente o centrato ma ben cullato dall’ottima colonna sonora. Il titolo richiama la canzone del 1933 “Annie Doesn't Live Here Anymore”.