Horror

KILLER BARBYS VS. DRACULA

Titolo OriginaleKiller Barbys vs. Dracula
NazioneSpagna
Anno Produzione2003
Genere
Durata85'
Scenografia

TRAMA

La “mummia” di Dracula si risveglia sulle note della musica rock dei Killer Barbies, intenti nelle prove per la Fiera della Costa del Sol.

RECENSIONI

Già protagonisti di una pellicola del 1996, tornano i Killer Barbies, capitanati dalla voluttuosa Silvia Superstar, circondati da bambole fetish e teschi dei coniglietti di Playboy: Franco veicola il loro musicarello in video, indugia sulle discrete esibizioni canore, appiccica i “videoclip” con l’ennesima parodia di genere, senza (sex)ploitation, orrore e ingegno. Ad essere terrificanti sono gli zoom, le gag e le location (il gremito concerto finale è un bluff). Si strappano a morsi le idee buone e i punti per un voto maggiore di zero: il pasto delle cervella (ma i trucchi sono banditi) di un’intervistatrice ignorante; la comunista che promette al vampiro un video “da sega”; il “Come cazzo si esce da qui?” del Dracula in fuga; la “genialata” demenziale del “morphing” del Conte in…coniglietto meccanico (!). Quando il ridicolo volontario maschera quello oggettivo e la povertà di mezzi diventa sciatteria presuntuosa (vedi le ammiccanti citazioni) e orgogliosa di esserlo: la ben nascosta mordacità del regista (unico vero vampiro delle nostre visioni) non fa che confermare quell’indecenza puttanesca con cui, da decenni, si vanta di non applicarsi mai. Difficile trattenere l’imbarazzo di fronte a personaggi che tentano maldestramente di essere grotteschi e si sgrammaticano nell’ambiguità di una masochista (quindi volontaria) incompetenza, nella monotonia di una buffoneria strabocchevole, nell’assurdità che non conosce il confine fra deformazione e deturpazione. Le edulcorate barbie del cinema mainstream sono uccise da tipacci come il Don Pepito che si esibisce in gratuiti insert da pirata Morgan e il Van Helsing accecato dai Pokemon (!), con naso da e per vampiro. Proprio per bocca di quest’ultimo, quando descrive il parco divertimenti in cui si trova, pare che Franco si auto-flagelli: “È un luna park in cui tutto è finto, pieno di ciarlatani e buffoni”. E quale altro senso ha l’onnipresenza del rumore di uno scarico? Ah! La cagata pazzesca!