Drammatico

QUELLO CHE GLI UOMINI NON DICONO

TRAMA

Un borgo sull’Atlantico. In tre giorni s’intrecciano le esistenze dell’archeologo Mathieu, in città per un convegno; del suo ex discepolo Pierre, ora insegnante di scienze; del tennista ribelle Adrien; del tronfio sindaco Jean-Louis; del “pesce piccolo” Joss; dell’infermiere Serge e di suo figlio, il giovane Charlie._x000D_

RECENSIONI

Preda d'impulsi (auto)distruttivi, posseduti dai fantasmi del passato, in fuga verso una meta impossibile, i maschi in crisi del film di Nicole Garcia potrebbero facilmente ridursi a un campionario di ben miscelate nevrosi in confezione regalo. Lo sguardo della regista - partecipe senza smancerie, lucido ma non sprezzante - evita il rischio: questa paleontologia del tradimento convince per il tono sommesso con cui è presentata (solo a tratti - la madre di Charlie, la cena di gala - si va sopra le righe, e mai tanto da cadere nel querulo) e per la capacità di fondere traiettorie (im)possibili con luminosa levità. Charlie, ambiguo messaggero e (in)fido confidente, è testimone e motore di sismi ben più interessanti di quelli al centro delle lezioni di Pierre: i sotterfugi, le bugie, le infedeltà (dettati dalla noia, da un'ombra di amore, dalla volontà di evasione, dalla gelosia, dal rimpianto, dall'abitudine, dalla paura degli altri) si moltiplicano e s'intrecciano sempre più strettamente, stritolando lentamente i personaggi, rendendo infine inevitabile il taglio netto, lo stop improvviso, l'inversione di marcia che permette alla vita di tornare nei binari sconvolti dai giochi di un caso per nulla casuale (fino al prossimo deragliamento). Immerso nella luce plumbea e magmatica ideata da Stéphane Fontaine, Selon Charlie conferma la proverbiale disinvoltura del cinema francese nel tratteggiare piccole storie senza importanza e al tempo stesso paradigmatiche, e questo non in virtù di un teorema da dimostrare, bensì della porzione di verità che racchiudono: non un dettaglio fuori posto, non una parola di troppo (anzi), in questo piccolo film fresco e desolato, malauguratamente afflitto da un doppiaggio italiano sciatto oltre ogni immaginazione.