Baro-metro

IL BARO-METRO: SGUARDI DALLA SALA (04/2021)

(dal 1° febbraio al 30 aprile 2021)

Tra annunci, false partenze e numero dei contagi in aumento anziché in diminuzione, sembrava un altro trimestre senza cinema in sala, invece, con un inaspettato colpo di coda, le sale hanno riaperto a partire dal 26 aprile 2021, garantendo ben 5 giorni di luce degli schermi sugli 89 del trimestre.

Ma vediamo come è andata e dove la progressione ci ha portato.

Nel mese di febbraio, dopo un silenzio istituzionale protrattosi per settimane, le associazioni di categoria provano a far sentire la loro voce per chiedere la riapertura di cinema e teatri su tutto il territorio nazionale al termine del DPCM in scadenza il 5 marzo 2021. Vengono ringraziate le istituzioni per il sostegno economico, che non è mancato durante i mesi di chiusura, ma si chiede a gran voce di riaprire le sale cinematografiche, luoghi da cui non sono partiti contagi e che, con le opportune restrizioni e cautele, potrebbero riprendere la loro attività. In gioco c’è il rapporto con il pubblico, fragile e appeso a un filo che i lunghi mesi di inattività rischiano di spezzare.

A rompere il silenzio sono a fine febbraio le parole del ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini: “In questi giorni sto lavorando con le categorie per mettere a punto misure aggiuntive che garantiscano la sicurezza per cinema, teatri, spettacoli dal vivo. Ci confronteremo con il CTS e ci atterremo alle loro indicazioni come è giusto che sia, ma lavoriamo perché anche cinema e teatri siano riaperti il prima possibile“. Accade così che nel momento forse meno opportuno, quando sta affacciandosi lo spettro di una terza ondata di Coronavirus, arriva dal ministro la notizia che tutti aspettavamo da tempo: “Il confronto con il CTS e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura di teatri e cinema dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, e l’accesso ai musei su prenotazione anche nei week end“. La notizia è accolta con stupore perché sembra impossibile che proprio nel momento in cui il numero dei contagi è in progressivo aumento, e c’è chi invoca un inasprimento delle chiusure, si possa arrivare per le sale cinematografiche alla tanto auspicata riapertura. Come previsto, dato l’andamento della pandemia e il ritardo nei piani vaccinali, il 27 marzo si conferma impossibile riaprire, ma quando ormai sembrano perse tutte le speranze comincia a diffondersi la notizia che è stata fissata una nuova data, il 26 aprile, per tutte le regioni che saranno in zona gialla. Restano confermate le restrizioni e il coprifuoco alle 22, ma perlomeno c’è una data che si rivela sempre più attendibile, anche se l’ufficialità tarda ad arrivare.

Questa volta l’esercizio e le distribuzioni, complice probabilmente la lezione di giugno 2020, cercano di porsi nei confronti del mercato con un minimo di aggressività. Niente fondi di magazzino, quindi, ma film nuovi o seminuovi (usciti in streaming durante il lockdown), con una programmazione di un certo appeal che punta soprattutto sul traino degli Oscar, nonostante sia stata la cerimonia meno vista di sempre. Succede quindi che dopo tanti mesi il sito Cinetel ritorna a funzionare e fin dalla prima giornata dimostra che la riapertura ha una marcia in più rispetto al disastro “poche sale e niente film” del 15 giugno 2020. I numeri trovano conferma con l’arrivo di Nomadland pochi giorni dopo che, nonostante la contemporaneità con la piattaforma Disney +, diventa il film di cui parlare, quindi da vedere. Purtroppo è l’unico in grado di fare numeri decenti, mentre gli altri (Minari, la riedizione di In the Mood for Love, Est, I predatori, Due) si dimostrano meno trasversali e in grado di attirare quasi esclusivamente una nicchia, gaudente e felice di ritornare in sala, ma pur sempre una nicchia.

Quello che manca, e che le prime settimane del successivo mese di maggio confermano, è un prodotto di massa. Ci vogliono almeno un film commerciale e un film a target famiglia per smuovere l’indifferenza del grande pubblico. I fedelissimi della sala rispondono, ed è sicuramente un bene, ma il loro entusiasmo non è sufficiente per far quadrare i conti, soprattutto nel lungo periodo. Il film più adatto per garantire un buon ritorno di pubblico sembrava il nuovo Verdone Si vive una volta sola, in naftalina da più di un anno, ma con un tempismo davvero stridente viene annunciato, proprio mentre i cinema faticosamente riaprono, che arriverà direttamente su Amazon Prime. Si tratta sicuramente di accordi pregressi, ma ciò non giova a nessuno: all’immagine di Carlo Verdone, sui social e nelle interviste da sempre paladino della sala, alle sale, che un po’ di grande pubblico sarebbero state in grado di attirarlo, e anche ad Amazon Prime che in questo modo alimenta a gran voce il preconcetto delle piattaforme in competizione con le sale cinematografiche. Altra occasione persa è quella di non distribuire nelle sale ma direttamente in streaming anche Godzilla vs. Kong, un titolo pensato per il grande schermo, che quindi lo streaming di certo non valorizza, e che avrebbe smosso dal divano di casa anche un pubblico giovane, escluso invece dalla proposta fondamentalmente d’essai delle sale italiane.


INTANTO NEGLI STATI UNITI

In America il Covid è arrivato dopo rispetto a Cina ed Europa (pensiamo alla prima semi sontuosa di Mulan a Los Angeles e poi a Londra a marzo 2020) e per alcuni mesi ha destato serie preoccupazioni, ma con l’inizio della campagna vaccinale i numeri hanno iniziato rapidamente a migliorare, più in fretta che altrove. Il mese di febbraio la situazione è ancora critica, con solo il 35% delle sale aperte (si arriverà al  42% a fine mese), ovviamente con le previste restrizioni e misure cautelative. Wonder Woman 1984 prova a essere il nuovo Tenet, cioè il film che riporta il pubblico nelle sale dopo la seconda ondata di Covid, ma la contemporaneità con la piattaforma HBO Max ne riduce sicuramente l’appeal e anche il film si dimostra meno solido del previsto. Ne è una riprova il totale americano di 46,5 milioni di dollari contro i 58,4 milioni di dollari di Tenet. A livello globale non sono ancora maturi i tempi per un’uscita a tappeto (vedi l’Italia, dove il film esce direttamente in streaming) e il totale incassato ne è una chiara dimostrazione: 166,5 milioni di dollari contro i 363,6 milioni di dollari introitati da Tenet.

A dominare in questo inizio trimestre è I Croods 2 che resta sul podio e in top-10 per settimane e, con un incasso di 58 milioni di dollari, dimostra che la presenza del film anche su piattaforme streaming non è necessariamente un disincentivo a frequentare la sala cinematografica. Del resto gli unici film in grado di sfidare in tempo di pandemia il mercato con un’uscita in sala si rivelano essere quelli delle major (Universal, Warner Bros, Disney) che hanno stretto accordi con i canali streaming e/o le grandi catene di cinema. Per quasi tutti i titoli in programmazione nei cinema vi è infatti la concomitanza con una qualche piattaforma streaming. Un compromesso necessario per garantire sufficienti ritorni alla distribuzione, vantaggi per gli esercenti e appeal per il pubblico che, infatti, nonostante le molte restrizioni previste, risponde tutto sommato positivamente. E se provassimo a non inseguire la narrazione che vuole sala e streaming acerrimi nemici ma forme differenti di fruizione in inevitabile concorrenza ma anche strettamente connesse tra loro, con la conseguenza di non rubarsi per forza spettatori ma di allargare il bacino di utenza finale aumentando il numero degli spettatori complessivo per film? È un’ipotesi eh, non una certezza, anche perché qualunque teoria avrebbe bisogno del supporto dei numeri, ma purtroppo le rilevazioni  statistiche dei canali streaming non sono pubblicamente consultabili.

Intanto Tom & Jerry della Warner Bros è il primo film a superare in tempo di pandemia i 10 milioni di dollari nel primo week-end di programmazione. Un risultato che in passato pareva scontato è diventato una conquista. Con marzo la situazione migliora decisamente, grazie anche all’apertura di piazze importanti come New York e Los Angeles e il parco sale aperte raggiunge il 50%. I film del mese sono il classico Disney Raya e l’ultimo drago e il thriller Io sono nessuno. Con aprile, e l’arrivo del colosso Godzilla Vs. Kong, i numeri fanno un balzo prodigioso e si assiste a un primo week-end strepitoso in cui la prima posizione supera i 30 milioni di dollari. Il resto del mese prosegue con meno vigore, ma Mortal Kombact e il fenomeno giapponese Demon Slayer The Movie: Mugen Train, inaspettato successo anche in U.S.A., fanno comunque il loro dovere. Le sale aperte raggiungono intanto il 60%.

Una progressione che fa ben sperare per il futuro.


INTANTO IN CINA

Nonostante la situazione contagi abbia reso necessario ridurre nella maggior parte delle sale della Cina la presenza al 75%, e in alcuni cinema addirittura al 50%, il week-end del Capodanno Cinese stabilisce un nuovo record: un incasso di 775 milioni di dollari in soli tre giorni. Mai il botteghino aveva superato il miliardo di RMB (155 milioni di dollari) al giorno per tre giorni consecutivi e curioso che ciò sia avvenuto proprio in tempo di pandemia e di ingressi contingentati. Ad attirare più di 55 milioni di spettatori è stato Detective Chinatown 3 che abbina mistero, commedia e azione ed è diretto da Chen Sicheng. Per l’occasione biglietti più costosi del solito: da $ 5,4 a $ 7,74.


SCAMBI AL VERTICE

Il sorpasso di Avengers: Endgame su Avatar nel 2019 ha fatto la storia del box-office. Per qualche milione di euro, infatti, il film Marvel (con 2.797 milioni di dollari) ha sorpassato Avatar (fermo a 2.790 milioni di dollari) diventando il maggiore incasso di sempre nel mondo. Un primato, quello degli Avengers, destinato a non durare. Una riedizione nelle sale cinematografiche cinesi di Avatar, infatti, cambia ancora le carte in tavola e riesce nell’impresa di riportare nuovamente il film di James Cameron al top della classifica come maggiore incasso nella storia del cinema. Dopo il sorpasso il nuovo record da superare diventa, almeno per ora, quello di 2.847,2 milioni di dollari. A quando una riedizione di Avengers: Endgame ricca di scene inedite per rilanciare nuovamente la sfida al “king of the world“? Nell’attesa, intanto, James Cameron sogghigna.


CHRISTOPHER NOLAN È UNO DEI PRIMI A TORNARE AL CINEMA!

La sua foto armato di popcorn in un cinema di Los Angeles della catena AMC di Burbank, dove le sale stanno gradualmente riaprendo in seguito al miglioramento della situazione pandemica e al buon andamento della campagna vaccinale, fa il giro del mondo. Non poteva esserci migliore testimonial considerando che parliamo del regista che ama incondizionatamente il cinema in sala ed è meno incline di altri ai compromessi tra sala e streaming.


FESTIVAL

Banditi i festival in presenza, si fa quel che si può con le edizioni online, ma il risalto è inevitabilmente inferiore, anche perché la copertura mediatica finisce per essere decisamente insufficiente. Paradossalmente però, nonostante l’assenza di glamour su cui generalmente i media si concentrano, e quindi tutta l’attenzione concentrata solo sui film, le recensioni degli addetti ai lavori arrivano senza un prima che crei una qualche attesa e prive di un dopo che consolidi quell’attesa nella visione in sala. E quel durante non è quasi mai sufficiente per stimolare una curiosità che non sia spazzata via al primo clic.

Alla Berlinale 2021 vince l’Orso d’Oro Sesso sfortunato o follie porno del rumeno Radu Jude che almeno esce nelle sale italiane alla riapertura del 26 aprile.

Nel frattempo Cannes prova a spostare la manifestazione dalla primavera all’estate, ma visto l’andamento dei contagi in Francia (per una volta in una situazione peggiore rispetto all’Italia), il periodo dal 6 al 17 luglio 2021 potrebbe non essere ancora ottimale. Una cosa è certa: Thierry Fremaux non si fermerà davanti a nulla e si inventerà di sicuro qualcosa per far parlare del festival, che sia un bollino per i titoli della selezione o un ulteriore slittamento di date. Intanto è stato annunciato il film di apertura: Annette di Léos Carax, un musical romantico con le canzoni del gruppo rock statunitense Sparks e interpretato da Adam Driver e Marion Cotillard.


LA STAGIONE DEI PREMI

Si conclude una stagione dei premi atipica con la 93esima edizione degli Oscar, anch’essa atipica, con uno show (il meno visto di sempre) che ha fatto di tutto per dare una sensazione di “normalità” senza però riuscirci più di tanto. A dominare è stato Nomadland, il film che fin dalla sua presentazione al Festival di Venezia, dove ha vinto il Leone d’Oro, è stato battezzato come quello adatto a coronare un anno all’insegna dell’incertezza. Se c’è una cosa che fanno i premi, più che celebrare i migliori, è riflettere il periodo storico in cui vengono consegnati e Nomadland centra il bersaglio di un’annata più all’insegna della morigeratezza degli Independent Spirit Award che dei lustrini degli Oscar. Premi complessivamente abbastanza ripartiti, senza un vero asso pigliatutto, ma con un unico sconfitto, Il processo ai Chicago 7, l’unico degli otto candidati a Miglior Film a restare completamente a bocca asciutta. Per il resto, terzo Oscar a Francis McDormand, Chloe Zhao seconda donna nella Storia a vincere come regista, niente Oscar postumo a Chadwick Boseman, niente Oscar per Laura Pausini, The Father unico vero outsider con due premi di peso, un contentino anche per Mank e qualche premio per gli altri contendenti (Minari, Una donna promettente, Judas and the Black Messiah, Sound of Metal). Nulla, però, in grado di imprimersi nella memoria.


BOX-OFFICE STAGIONALE

Se c’è una cosa che negli ultimi mesi è rimasta praticamente invariata è il box-office della stagione. Cambiamenti impercettibili nei numeri, frutto probabilmente di aggiustamenti, non modificano il destino di un’annata inevitabilmente disastrosa se confrontata con il passato.

BOX OFFICE DAL 1° AGOSTO AL 30 APRILE 2021

Posizione – Film – Incasso – Presenze

1        TENET – € 6.759.984 – 958.422

2        AFTER 2 – € 4.157.677 – 605.201

3        GREENLAND – € 1.486.542 – 225.973

4        IL GIORNO SBAGLIATO – € 1.267.426 – 203.130

5        ONWARD – € 1.156.270 – 190.053

6        PADRENOSTRO – € 979.431 – 160.959

7        VOLEVO NASCONDERMI – € 821.505 – 136.003

8        LACCI – € 795.343 – 128.392

9        MI CHIAMO FRANCESCO TOTTI – € 659.146 – 61.861

10      ENDLESS – € 647.380 – 100.109

A questo punto la domanda è: riusciranno i titoli in uscita entro la fine di luglio, in cui si concluderà la stagione, a scompigliare la classifica?

La risposta è già sotto i nostri occhi nel mese di maggio, in cui Nomadland è riuscito a superare il milione di euro e quindi a garantirsi un posto in classifica. Un risultato che in un periodo normale sarebbe modesto ma che durante la pandemia ha del miracoloso considerando i lunghi mesi di chiusura, le restrizioni, il coprifuoco e una fisiologica necessità di tornare per gradi alle vecchie abitudini. Intanto speriamo che i film destinati ai grandi numeri in arrivo nelle prossime settimane (Crudelia, A Quiet Place II, The Conjuring 3, Una donna promettente, Spiral) destino la necessaria curiosità e facciano strappare molti biglietti. Sarebbe un segnale di ripresa importante.

Nel dubbio una cosa di sicuro la possiamo fare: gustarci un film, ALMENO UNO, in una sala cinematografica.

Buone visioni.