TEXTURE OF SKIN

Anno Produzione2007

TRAMA

Fotografo freelance diviso tra servizi giornalistici e creazione artistica, un giorno Min-woo si imbatte in Jae-hee, vecchia fiamma dei tempi della scuola. Ben presto tra loro si riaccende la passione e, benché Jae-hee sia sposata, i due approfittano dell’appartamento in cui Min-woo si è appena trasferito per sbizzarrirsi in focosi incontri erotici. Ma la nuova casa dell’uomo non è soltanto il teatro dei loro piccanti convegni, è anche il luogo in cui si manifesta la precedente inquilina: una ragazza che lascia misteriose tracce fantasmatiche. Su tutto grava uno strano incidente notturno che vede coinvolta una donna investita da una macchina e un uomo che scappa a gambe levate…

RECENSIONI

L’incontro con l’ex amante dei tempi della scuola e il trasloco nel nuovo appartamento diventano per Min-woo l’occasione per riflettere sul passato e su un presente affollato di riflessi e segnali sinistri. Lo sguardo concepito da Lee Sung-gang per “Texture of Skin” si interfaccia col protagonista come questo con la sua identità: anziché favorire l’identificazione, le tremanti soggettive ci fanno dubitare della sua stabilità. Cinema che aderisce ossessivamente ai corpi e che altrettanto violentemente se ne distacca per seguire le ombre del desiderio. Una prossimità così esasperata nella rappresentazione del sesso da indurci al sospetto: questa voracità finisce per occultare più che mostrare. E se nell’impaginazione per capitoli il film denuncia una evidente matrice letteraria, sul versante visivo abbraccia invece una morbida estetica “flickr”: immagini dense, pastose, settate su tonalità verdastre. Un film-enigma dal finale magrittianamente dissonante. Soundtrack di miracolosa essenzialità.