ATTACK ON THE PIN-UP BOYS

Anno Produzione2007

TRAMA

14 febbraio: l’irresistibile Lee Sung-min della Garam High School viene da attaccato da un aggressore notturno che gli lancia in faccia un sacchetto pieno di escrementi, inzaccherandolo completamente. Il 14 marzo tocca all’atletico Han-geng della Geosang High. Il 14 aprile, infine, è il turno del carismatico cantante della rock band della Nadam High School. È evidente: un folle sta colpendo uno dopo l’altro i ragazzi più celebri delle High School. Il perspicace Ki-bum suppone che il prossimo bersaglio sarà un ragazzo della sua scuola, la Neul Paran, e sul suo blog, scatenando la curiosità degli internauti, inizia a fare ipotesi su chi potrà essere: toccherà al superintelligente Si-won, al ballerino Hee-chul o al judoka Kang-in il maleodorante privilegio di essere imbrattato di feci dall’anonimo assalitore?

RECENSIONI

11 Super Junior (celebre gruppo pop coreano) + 1 orso: sono questi i 12 protagonisti di “Attack on the Pin-Up Boys”, coloratissima e pazzoide commedia musicale camuffata da detective story (o l’esatto contrario, fa lo stesso). A dire il vero i protagonisti dovevano essere 13 (i Super Junior al completo), ma Kyu-Hyun è rimasto coinvolto in un incidente automobilistico a riprese appena iniziate e naturalmente è stato costretto a interrompere la lavorazione. Il film è un’autentica sarabanda di generi: teen movie, college movie, cartoon e anche internet movie (categoria che non esiste ma che andrebbe inventata immediatamente per quei film che bla bla bla). La storia è assurda e tremendamente scorretta (il che ci piace): un misterioso aggressore notturno si diverte a lanciare sacchettate di escrementi in faccia ai ragazzi più carini e popolari (pin-up significa “attaccare con uno spillo”, quindi pin-up boys sta per “ragazzi da poster”) delle scuole della cerchia urbana. Dopo averne inzaccherati tre (rigorosamente uno al mese), quel sudicione dell’assalitore attira l’attenzione dell’astuto Ki-bum, che sul suo blog si diletta a ricostruire logica e dinamica dei fecali attentati. La cosa strana è che essere inondati di escrementi porta davvero fortuna e i tre si ritrovano sulle copertine dei giornali, sui manifesti pubblici o in televisione, scatenando l’invidia di chi ancora non è stato baciato dalla sorte. Ki-bum giunge alla conclusione che il prossimo fortunato dovrà essere uno dei tre idoli della sua scuola (Si-won, Hee-chul e Kang-in, fantasiosamente definiti la “Blue Troika”): ma chi? La sete di celebrità porta ciascuno dei tre a mettersi in mostra e a rivelare tratti del proprio carattere per ricevere l’ambito fagotto. Durando soli 80’ non è che “Attack on the Pin-Up Boys” possa dilungarsi più di tanto nella costruzione dei personaggi e nella definizione delle singole personalità, sicché si affida da una parte al repertorio di stereotipi della commedia (il cervellone, il vanitoso, il macho, l’astuto e così via) e dall’altra a un’essenzialità (tele)grafica nello schizzare i profili psicologici. Malgrado la sfrenata impronta cartoonesca e la trasferta cinematografica potenzialmente “autopromozionale” di un gruppo pop molto seguito come i Super Junior, il film riesce a sbozzare egregiamente le varie identità in azione e soprattutto, come osservato dalla critica in rete, riesce a risultare “plot-oriented” anziché “star-oriented”. Le star sono al servizio del film, insomma, e non il contrario. Altro notevole punto di forza del lungometraggio d’esordio di Lee Kwon, oltre alla durata esemplare, è l’assenza di moralismo: le aggressioni infanganti, la morbosa febbre di curiosità dei netizen e la brama di popolarità dei candidati coprofili rappresentano indubbiamente argomenti ad alto potenziale moralistico. Bollarli come invidia, vuoto di valori e degenerazione adolescenziale sarebbe la soluzione più semplice e sbrigativa, invece, per fortuna, il film si astiene dal propinare risposte moraleggianti e, attraverso la voce narrante di Ki-bum, si descrive esplicitamente come un estemporaneo diversivo senza pretenziose ambizioni critiche, ritagliandosi al contrario uno spazio più modesto e accogliente in cui posizionarsi: quello del divertimento spensierato. Tutto da gustare il coreografico epilogo, con gli 11 Junior Boys che si esibiscono in uno scatenato ballo sul prato (ovviamente sintetico) del campo sportivo della scuola, con tanto di rivelazioni “orsacchiottistiche” finali. Nonostante la buona affluenza di pubblico nella settimana iniziale di programmazione, “Attack on the Pin-Up Boys”, prima produzione della SM Pictures (una costola del colosso SM Entertainment), non è riuscito a superare la cifra dei 100.000 spettatori complessivi.