CRAZY N’ THE CITY

Anno Produzione2005

TRAMA

La giovane Manly viene messa in servizio come partner dello stressato agente Chris e i due sono assegnati di pattuglia nelle variopinte strade del quartiere di Wanchai, entrando in contatto con la realtà locale e imparando a rispettarsi e a collaborare.

RECENSIONI

Due per la strada

Comincia come l'ennesima variante de "La strana coppia", prosegue seguendo il ritmo scoppiettante di una commedia, poi si tinge di venature drammatiche, sfocia nel thriller e si conclude con enfasi, rinnovato entusiasmo e patriottismo. Un poliziotto, ormai stanco della routine, e delle poche sorprese del suo lavoro sulle strade di Hong Kong, è affiancato da una ragazza giovane ed esuberante che viene dalla campagna. I loro duetti, nonostante una più che ovvia contrapposizione, sono la parte più spassosa del film. Il merito è in gran parte dell'affiatamento dei due interpreti (Eason Chang e Joey Yung) e della simpatia suscitata dalla loro complicità. Ma la sceneggiatura, a cui ha collaborato anche lo stesso regista James Yuen, opta per la coralità e si sfrangia in microstorie non altrettanto coinvolgenti. In particolare la lunga digressione sul matto Shing (ben interpretato da Francis Ng) si impantana in imperdonabili banalità, soprattutto quando con la parola "fine" si pretende di suggellare un amore improbabile con una massaggiatrice, la cattura di un serial killer e il rinsavimento dalla pazzia. Ma il regista glissa con mestiere sulla coerenza degli snodi narrativi e sembra preoccuparsi perlopiù di connotare l'ambientazione con realismo. Il film è infatti interamente girato nel popoloso quartiere di Wanchai (in cui il regista ha vissuto per anni), che da sfondo della vicenda diventa protagonista trasversale, con le sue viuzze secondarie, le attrazioni turistiche, le linee del tram, gli angoli appartati e le strade affollate. In questo il film centra pienamente il bersaglio, calando con efficacia lo spettatore nella realtà locale. Al piacere del viaggio offerto dalle immagini, però, non sempre si abbina la capacità di coinvolgerlo con intelligenza. Lo si depista più volte, facendogli assaporare generi diversi, ma la necessità di una conclusione in grado di accontentare tutti, finisce per appiattire il risultato rendendo la pellicola superflua.