TRAMA
Nel 2020 in una città sul confine tra la Cina e la Corea riunificata un gruppo di investigatori cerca l’identità e i movimenti di un misterioso criminale che ha rapito il padre di una giovane psicologa.
RECENSIONI
Inutile Frastuono
C’è davvero di tutto in questa super produzione coreana: azione, mistero, eroi solitari, serial killer, preti, la bella di turno che combatte in tailleur e tacchi alti. Anche i temi trattati sono forti e attuali e si va dai riferimenti biblici a Davide e Golia fino alla clonazione, non trascurando la politica, con qualche accenno a una riunificazione delle due Coree. Tanta carne al fuoco non riesce però a incontrare una visione d’insieme capace di incastrare i tasselli al punto giusto. L’interrogativo “chi deve fare cosa?” non trova mai adeguate risposte e lo spettatore viene letteralmente bombardato di dettagli che infittiscono le aspettative senza arrivare poi a soddisfarle. La tecnica di frammentazione del racconto produce quindi un puzzle incompleto. Poco male se le immagini riuscissero a sopperire al nonsense narrativo, ma lo stile da videoclip e il montaggio a perdifiato aggiungono solo rumore al caos. Anche le scene d’azione, che costituiscono parte integrante del film, sono elaborate impedendo allo spettatore di capire cosa stia effettivamente succedendo sullo schermo. La regia procede affiancando dettagli in rapida successione senza preoccuparsi di rendere comprensibile il punto di partenza e quello di arrivo. Si arriva quindi a scene madri con frasi sussurrate e scontri, basilari nell’economia del racconto, senza avere raggiunto la climax necessaria per un coinvolgimento. Tutto scorre con una sterile frenesia che non regala né brividi, né emozioni. Il film è stato, comprensibilmente, uno dei grandi flop della stagione in Corea.
