TRAMA
Una passeggiata nei boschi ghiacciati dell’Ontario di due ragazzini che non si conoscono, ma che, tra silenzi e qualche risata, impareranno a farlo.
RECENSIONI
Un assaggio d‘amore
Quello che in Only di sicuro funziona è l’atmosfera: Ingrid Veninger e Simon Reynolds, per la prima volta insieme, restituiscono i chiaroscuri tonali della prima adolescenza investendo di significato il paesaggio: le foreste ghiacciate dell’Ontario diventano l’equivalente simbolico di una stagione della vita, la prima adolescenza - rovesciando anche il topos che la vedeva di solito rappresentata nella primavera - durante la quale tensioni, desideri, paure, che compaiono tutte per la prima volta, non riescono ancora a trovare uno sfogo fuori di sé, come protette da una crisalide, sottile e fragile, ma che non si ha per il momento la forza di rompere; si è prigionieri di una forma, non solo fisica, che si inizia a non sentire più come propria, ma dalla quale non si riesce, o non si vuole ancora, evadere: allo stesso modo dell’erba sotto il ghiaccio. Proprio perché non ci si riesce a definire come soggetto, o meglio, non si percepisce più il soggetto che si è stati fino a quel momento come “Io”, è difficile, più difficile che mai, entrare in relazione con un altro soggetto; ed è precisamente questa la dimensione al centro del lavoro dei due registi canadesi: la solitudine, colta non nel suo darsi come momento statico, ma all’interno di un movimento, ovvero nel rapporto con il suo opposto: la condivisione e, forse, l’amore, che i due protagonisti assaggiano per poche ore.
Funziona un po‘ meno, invece, il racconto: Veninger e Reynolds “congelano” pure la regia: è evidente, e anche apprezzabile, il tentativo di fondere lo sguardo nell’atmosfera, nella natura, ma non si riesce a trovare il giusto equilibrio tra delicatezza dell’immagine e strutture narrative in grado di parlare allo spettatore: tutto è affidato ai silenzi, agli sguardi, al non detto, ma alla fine quello che arriva dei personaggi è ben poco: si ha l’impressione che anche gli autori, come i due protagonisti, vogliano dire delle cose in più, ma non riescano a esprimerle. Molto bravi i due interpreti.
