Recensione, Thriller

HUKKLE

NazioneUngheria
Anno Produzione2002
Genere
Durata78'

TRAMA

Un uomo seduto su una panchina ha il singhiozzo, un giovane ubriaco russa in carrozza, una gentile signora anziana raccoglie i lillà nella valle, donne cuciono nel negozio del sarto, uomini giocano a bowling in una birreria, l’apicultore raccoglie il miele, una mietitrice miete il grano che al mulino diventerà farina, che a sua volta la nonna nella sua cucina trasformerà in gnocchi… mentre tutto questo accade un poliziotto cerca di scoprire l’autore di un omicidio.

RECENSIONI

Entomologia di un delitto

Per tutta la durata sembra di assistere ad una versione ungherese di "Voci nel tempo" di Franco Piavoli: lo scorrere inesorabile dei giorni in un villaggio tra i monti seguendo il fluire della natura, il succedersi delle stagioni, i piccoli eventi quotidiani cui si dedicano gli abitanti. La m.d.p. si sofferma in modo maniacale sui singoli dettagli creando sequenze suggestive e istruttive: come si preparara il miele dopo avere svuotato le arnie, il processo che il grano subisce per trasformarsi in farina ed arrivare impacchettato e pronto all'uso sul tavolo da cucina. L'occhio da entomologo del regista scava sui volti degli abitanti, sui tanti animali testimoni del progredire dei giorni e di eventi apparentemente insignificanti. Poi, però, ci si rende conto che lo sguardo documentaristico di Gyorgy Palfi è  solo un pretesto e nasconde una sottile vena caustica. Il film si trasforma infatti, in modo totalmente inaspettato, in una sorta di thriller. Sicuramente originale lo stile adottato dal regista e interessante l'idea di spiazzare lo spettatore dopo averlo confuso. Le troppe divagazioni, però, con tante immagini belle e ben fotografate, non aggiungono a posteriori nulla alla narrazione e, pur svolgendo la funzione di disorientare, paiono gratuite. Tanto che l'inatteso cambio di registro arriva ormai fuori tempo limite. Privo di dialoghi, il film si affida solo alle immagini e agli effetti sonori. Più efficace laddove è la natura ad essere protagonista, perde spontaneità in primi piani ed espressioni che rivelano l'artifizio.