CHINGOO

Anno Produzione2001

TRAMA

La storia di un amicizia tra quattro ragazzi di Pusan in Corea, che si frequentano fin dall¹infanzia. Le loro strade si separano dopo l¹adolescenza: due sceglieranno la malavita, ma in due gang rivali.

RECENSIONI

E’ il 1976. Per le affollate strade di Pusan, città portuale coreana, la corsa di quattro ragazzini viene rallentata dal regista che si sofferma su ognuno. Al mare, i giochi in acqua esprimono il forte legame che li unisce senza i cenni della rivalità che si rivelerà, mortale, nell’età adulta tra Dong-su e Joon-su, quest’ultimo figlio di gangster esercita un certo fascino sugli altri tre.
Kyung-taek mette in scena la crescita, la formazione, i rapporti di gioco-forza tra gli amici e l’ambiente che li circonda e il forte affetto reciproco, con originalità di forme e padronanza dei mezzi nelle scene più spettacolari o violente, come violente sono la Corea rappresentata e la legge della strada. Insegue il loro rapporto fino alla metà degli anni ’90. ricreando una sorta di "quei bravi ragazzi" alla coreana con le debite distanze. La fotografia perfetta dove i colori non sono mai saturi incastona la storia dei quattro che non si discioglie fino all’adolescenza, per poi distanziarsi e intrecciarsi ma senza soluzione di continuità nei destini di gangster rivali, per due, e all’università per gli altri. Solo il ricordo ellittico di Sang Taek, la voce fuori campo di uno dei protagonisti, l’alter-ego del regista, li riporta assieme là dov’era incominciato, al mare di Pusan.
Il migliore film in concorso al festival, sorde le giurie purtroppo.

            Mauro Ravarino