TRAMA
E’ il 1980 e in una piccola cittadina della Germania Ovest le vacanze sono appena cominciate. Tobias, un ragazzino di 12 anni, fan accanito dei Beatles, sogna di fondare una band con il fratello Till, ma questi ha appena cominciato ad uscire con una ragazza e ha altre cose a cui pensare. Un giorno, un uomo misterioso arriva in città alla guida di un maggiolone bianco. Tobias è convinto di avere già visto la targa dell’auto da qualche parte e, cercando tra i propri dischi, trova una conferma dei suoi sospetti: è proprio il Maggiolone che compare sulla copertina dell’album dei Beatles “Abbey Road”.
RECENSIONI
“Un interessante debutto”
E' l'agosto del 1980 quando un ragazzino dodicenne vive forse l'esperienza più emozionante e mitica della sua vita. Scopre infatti che in città, siamo a Francoforte, si aggira un Maggiolone bianco targato esattamente come quello che compare sulla copertina di "Abbey Road" dei Beatles. Da qui una serie di indagini, insieme all'amico fidato, che lo porteranno a una scoperta sensazionale. Il film, saggio di laurea dell'esordiente Hendrik Handloegten, si caratterizza subito per la piacevolezza del taglio, in perfetto equilibrio tra nostalgia e commedia. Il merito è soprattutto della sceneggiatura ben costruita che, pur non risolvendo in modo esauriente tutti gli indizi che semina, ha un grande ritmo e regala ad ogni personaggio il giusto spazio. Bravissimo il giovane Sebastian Schmidtke, capace di rendere credibile e vera la convinzione che, spesso, a quell'età diventa esasperata determinazione per le cose in cui si crede e di cui si è convinti. E la trama quasi gialla, accarezza in modo delicato e poco ingombrante la paura di crescere e il rischio di soffocare gli slanci della fantasia con il pragmatismo che, in molte occasioni, la vita richiede.
