PAPER SOLDIER

Anno Produzione2008

TRAMA

Kazakistan, 1961. L’ufficiale medico Daniel Pokrovsky si trova in servizio presso la prima compagnia sovietica di cosmonauti. Daniel, già sposato, inizia una tenera ma complicata relazione con una ragazza di nome Vera.

RECENSIONI

La rappresentazione del disorientamento di una classe, dei dubbi dell'intelligentia in una congiuntura storica che la costringe a una riflessione profonda e inquieta (Daniel, nonostante sia assillato dal pensiero del possibile sacrificio di vite umane legato alla corsa allo spazio, continua a seguire, con tormento e ansia, il progetto legato al lancio) viene inscenata da German jr. con piglio magistrale: facendo largo uso di piani sequenza che si muovono in scenari in cui teatralmente i personaggi incrociano corpi e discorsi, l'autore spiazza con una direzione scenica maestosa che rimanda al Fellini più fantasmatico (E la nave va, soprattutto). La costruzione dei personaggi, attraverso un eloquio continuo, forbitissimo, palesemente artefatto e non privo di amarissima autoironia (siamo carini e inutili) è uno dei tanti elementi che nutrono il processo di mitizzazione utilizzato per la rappresentazione, mitizzazione che concerne anche l'epoca ritratta. Come in Garpastum, quindi, ci troviamo di fronte a un peculiare affresco storico, la vicenda sembrando peraltro galleggiare in ambienti ibernati e fuori dal tempo; quella che denunciammo come una sensibile discrasia tra messinscena e racconto (una generale tendenza estetizzante dominava la compiaciuta opera precedente) qui risulta splendidamente sanata: l'equilibrio che il regista riesce a ottenere tra forma scenica e sostanza drammatica perviene a esiti di bellezza supremi. Gli attori sono magnifici e si muovono all'interno di quadri teatrali di onirismo stilizzato e mai patinato che nascono dall'esigenza dichiarata del regista di arrivare a mostrare quello che c'era in URSS prima che esistesse la possibilità di guardare: la vicenda legata al lancio dello Sputnik viene quindi restituita in forma di sogno-incubo, come una fantasia intellettuale e impressionista che si cristallizza in una luce irreale (l'eburnea fotografia è affidata a Alisher Khamidhodjaev e Maxim Drozdov) che se da un lato inventa un mondo, dall'altro non si stacca mai completamente dalla realtà.
Paper soldier è un film sorprendente e difficile che non guarda mai al pubblico, imbevuto di letteratura e cultura russa (c'è dentro l'umorismo gogoliano, il teatro di Cechov etc etc) e completamente avulso da qualsiasi compromesso sia narrativo, sia prettamente stilistico.

La forma non è tutto

Ci sono due interrogativi che emergono non appena comincia il film di Aleksey German Jr. Il primo è: ma perché tutti i film russi da festival sono immersi in una fotografia algida curatissima che predilige i toni cupi e le atmosfere crepuscolari? Non si può uscire da questo luogo comune e abbandonare, o al limite rielaborare, lo stile dei grandi (Tarkovskij su tutti)? Dopo poco trova spazio la seconda domanda: perché i personaggi si agitano senza sosta come se stessero recitando in un'opera di teatro sperimentale e dicono cose assurde? Tra le altre: "Quando vai via regalami un libro su come si disegnano i cavalli. Disegnerò un cavallo ogni giorno!", ma anche "Vuoi che ti scolpisca nel marmo? Sarebbe un anti-monumento!", oppure "In Africa hanno trovato un leone bianco!". E via di questo passo in una logorrea continua che diventa presto sfinente. Sta di fatto che il film di Alexey German Jr., come il precedente Garpastum (in concorso a Venezia 2005), resta distante. È ambientato nel 1961 e parla della prima missione spaziale dell'URSS all'epoca del disgelo, mentre il paese si vedeva proiettato verso un avvenire radioso di grandi scoperte scientifiche e tecnologiche tentando di lasciarsi alle spalle l'eredità di Stalin. A quel tempo la colonizzazione dello spazio sembrava un progetto di imminente realizzazione. La sceneggiatura si occupa in prevalenza di un ufficiale medico incaricato di prendersi cura dei futuri cosmonauti e con una situazione affettiva instabile che lo vede passare dalla bella moglie, a cui non riesce a garantire una discendenza, alla meno sofisticata amante. L'uomo si interroga sul sacrificio a cui sembrano destinati i giovani cadetti per assicurare onore e gloria alla nazione e non trova modo di placare l'inquietudine derivante dall'impossibilità di evitare un'ingiustizia. Le vicende personali si alternano quindi con la Storia e il film parte a ritroso, sei settimane prima del primo lancio nello spazio, con l’ambizione di fondere il dramma personale dei protagonisti con le vicende collettive del periodo storico rappresentato. Il costante sopra le righe del detto non trova però abbastanza visionarietà nel non detto e la fine del countdown, con l'atteso primo lancio in evidenza, porta più liberazione che emozione. Il problema principale dell'opera di German Jr. è che sembra costruito per compiacere una platea festivaliera e non riesce a rendersi mai davvero comunicativo accontentandosi di essere formalmente ineccepibile. La ricercatezza delle inquadrature, innegabile, non riesce quindi a supplire a quello che si configura come un esercizio di stile privo di anima, con una patina intellettualoide che sembra spocchiosamente porsi come obiettivo primario la negazione di qualsiasi coinvolgimento.