THE OBSCURE

Cinema e Poesia non sono mai andati d’accordo, forse sono due concetti per nulla assimilabili. Il buon Lu Yue, già assistente di Zhang Yimou, si è spinto oltre, limitandosi a documentare, con uno stile involontariamente o volutamente “povero” (macchina a mano, primi piani spesso “flous”) la discussione storico/critica di un circolo di specialisti intorno alla poesia cinese: origine, senso, specificità, differenze rispetto a quella occidentale. Tutto legittimo, ma esclusivamente indirizzato agli addetti ai lavori. Gli altri, i cinematografari, possono limitarsi a constatare l’assoluta assenza di qualità rilevanti dal punto di vista squisitamente filmico.