ÁRIDO MOVIE

Anno Produzione2005

TRAMA

Ambientato nelle lande interne del Brasile del Nord Est. Un reporter-metereologo, Jonas, fa ritorno nel suo paese natio, Rocha Valley, terra afflitta dalla siccità cronica. Il suo è un viaggio tra i gravi problemi apparentemente irrisolvibili di una zona senza acqua (ma con Internet e ultime novità tecnologiche), ma finisce per essere un viaggio attraverso la sua memoria.

RECENSIONI

Alla sua opera seconda, il regista Lirio Ferreira s’inventa una storia che avrebbe potuto scrivere Glauber Rocha, somigliando ad un’indagine, molto abbozzata e giocosa, sulle origini culturali di un popolo ed insieme tentativo di recupero del passato per scovare la genesi dell’odierna aridità. Adotta però uno stile ammiccante, molto alla moda (sgranature, desaturazioni e cromatismi accentuati), smarrendosi ben presto lungo le lande desolate del nord-est del Brasile, dove vagano senza meta i protagonisti, alla ricerca di un senso che (ci) sfugge. La svolta “fantascientifica” finale non è che l’ennesimo “non-sense”, forse più irritante, perché seriamente ambizioso e pesantemente metaforico. Il regista sa muovere la macchina da presa, imbrigliato tra le regole di un genere saprebbe svolgere il suo compitino egregiamente. Qui, nel seguire il viaggio del giovane metereologo Jonas al capezzale del padre nella Rocha Valley, si compiace dell’assenza di un racconto lineare governato dal rapporto causa/effetto, gode nel perdersi nella vicenda narrata, affianca al fatto principale l’inutile scorribanda dei fumatori di marijuana Bob, Falcão e Vera. Ha del talento, qualche soluzione sorprende, ma nel complesso si ha la non gradevole sensazione di essere stati presi in giro per cento minuti.