Azione, Recensione

INITIAL D

Titolo OriginaleTau man chi D
NazioneCina, Hong Kong
Anno Produzione2005
Genere
Durata108'

TRAMA

Nella Hong Kong dei giorni nostri, un tranquillo ragazzo di bottega (il divo in ascesa di Taiwan Jay Chou) si trasforma improvvisamente in campione di corse in auto. Il giovane, figlio di un ex pilota sportivo, dalle consegne di tofu a domicilio passa al mondo dell’alta velocità. Abbondano le scene di corse mozzafiato stile Fast and Furious, con ritmi convulsi tipici da videogame. Initial D è il primo film tratto da una fortunatissima serie di fumetti manga che dagli anni ’90 spopolano a Hong Kong.

RECENSIONI

A rotta di collo come un videogame di elevata caratura, Initial D diverte a patto di restare al gioco e non cedere alla tentazione di lasciare la sala dopo i primi urticanti minuti – per chi ancora deve entrare nel mood, per chi, come il sottoscritto, ignora(va) i manga ai quali si ispira il film. Abbandonandosi al profluvio di immagini accelerate, di split screen, di andirivieni mai noiosi, perché sempre rappresentati con sapienti variazioni sul tema, simpatizzando con i giovani fessacchiotti che vivono il loro modesto romanzo di formazione sulla strada a serpentina di collina divenuta pista per gare automobilistiche, regredendo ad uno stadio preadolescenziale qualora ce ne fosse bisogno, i novanta minuti possono risultare un piacevole passatempo, i registi si dimostrano abili “coreografi” e buoni conoscitori della meccanica filmica. Montaggio da urlo, la cui perfezione ed il cui ritmo fanno apparire operazioni americane similari (da Fast and Furious in giù) scialbe e piatte, giochetti da ragazzoni ipervitaminizzati ma dal basso icq. I registi Andrei Lau e Alan Mak sono gli stessi della tanto osannata trilogia Infernal Affairs, di cui Martin Scorsere sta realizzando il remake.