BACKSTAGE

Anno Produzione2005

TRAMA

La diciassettenne Lucie coltiva un vero e proprio culto per una cantante di successo. Il caso provocherà il loro incontro consentendo a Lucie di entrare nella vita del suo idolo.

RECENSIONI

Dietro le quinte di un'ossessione

Cosa succederebbe se una fan sedicenne incontrasse il suo idolo musicale? Si sa, nell'adolescenza la morbosità è dietro l'angolo, ma per buona parte del suo film la parigina Emmanuelle Bercot, anche co-sceneggiatrice, riesce a non farsi prendere la mano. Pur con qualche concessione allo stereotipo, infatti, (la ragazzina con zero autostima e la star tutta capricci e sregolatezza) costruisce un rapporto in credibile progressione, con la diva che trova un punto di equilibrio nella sincerità della fan e la ragazzina, sostenuta anche dall'ignoranza dell'ambiente familiare da cui proviene, che vede coronato il proprio sogno. Poi, però, il racconto prende la piega del melodramma schizoide, perdendo plausibilità e affondando nel ridicolo involontario. Peccato, perché Isild Le Besco ha una grande espressività ed è molto spontanea nel ritrarre le emozioni disturbate della protagonista e Emmanuelle Seigner è una star eccessiva perfetta. Anche i personaggi secondari godono di una certa cura nella caratterizzazione (la cameriera, il manager, la guardia del corpo, l'assistente, la fan assidua), ad esclusione dell'ex fidanzato della cantante, ruolo chiave negli sviluppi balzani della vicenda privo, però, di qualsiasi aggancio logico. Tra i luoghi comuni disseminati nel racconto, anche il look datato della diva e i caricaturali festini a base di droga e trasgressione. Le canzoni, cantate a fil di voce dalla stessa Seigner, hanno testi e sonorità che possono risultare di rara bruttezza per i più, ma ben si adattano al target adolescenziale previsto dal copione. Molto più destabilizzante il brusco passaggio tra "Love is blindness", degli U2, e gli accordi zuccherosi di una delle tante canzoni easy della colonna sonora.