TRAMA
Lara è un’hostess per linee aeree charter, una sera incontra il reporter Georgy ed inizia una relazione che finirà bruscamente.
RECENSIONI
Incontri nei non-luoghi: corridoi, bar d'aeroporto, per telefono, nel mezzo del nulla di uno scalo tecnico. Lara è la ragazza più bella di Mosca e dintorni, Georgy un famoso giornalista televisivo: si incontrano in un momento qualunque, iniziano a parlare. Il contorno sono interni d'aereo completamente vuoto, coi sedili ripiegato, i discorsi senza capo né coda tra colleghe che si conoscono da tanto tempo, la corte spietata di alcuni uomini. Una storia d'amore che ha crepe, forse sono in realtà le vene che lo nutrono, a profusione a partire dalla forzata lontananza lavorativa dei due ma anche e soprattutto per la straordinarietà di Lara. Una piccola follia invasiva tracima dalla sua persona, dalle sue parole, un effetto straniante che improvviso s'inserisca a scindere le componenti, dalla coppia ai due amanti soli nella distanza da colmare. Lei non è solo fuori dal comune quanto a bellezza ma perché riesce ad ispirare amore, dolce svitata che non risponde mai alle domande con la frase giusta, sempre leggermente spostata in spazio e tempo, obliqua, vede in Lui l'opposto di tensione. Silenzioso e pragmatico, energico quanto lei è disposta a scivolare sulle asperità, aprirà gli occhi, in realtà, solo quando avrà appreso della morte di Lara in un incendio a bordo dell'aereo. La disperazione non ha però alcun posto, gli ambienti non sono mai emotivi ma disadorni e "utili", soprattutto non è verbalizzabile: le parole come, ingenuamente, dolcemente, nell'esempio di Lara non contano nulla, la loro deviazione, la rappresentazione deviante (ai limiti della schizofrenia) possono essere assai più interessanti. La regista V. Strozheva mette in scena con rigore e misura un adattamento dell'opera teatrale "104 Pages about Love" di Edward Radzinsky cui aggiunge un indubbio gusto per la composizione per l'immagine. Un gioiellino.