TRAMA
Lucía, una giovane insegnante che vive a Madrid, alla morte del padre torna nella sua regione natia con la figlia Clara. Lì, in riva al mare, ritrova la ventosa cittadina della sua infanzia, La Isla. Ma accanto a essa scopre anche un altro universo fatto di razzismo e intolleranza. Lucía decide di restare a La Isla e portare avanti l’attività di suo padre. In questa nuova vita incontra Curro, un uomo inquieto cresciuto in Svizzera e alla ricerca di un luogo dove mettere radici.
RECENSIONI
Tra cinema e tv
La regista spagnola Chus Gutierrez ambienta nelle bellissime terre dell'Andalusia una storia che tenta di coniugare i problemi legati all'immigrazione con la fiction. Una donna torna al paese natio dopo la morte del padre e deve scontrarsi con l'intolleranza degli abitanti nei confronti dei tanti immigrati marocchini, sahariani e lituani. Nonostante qualche semplificazione eccessiva, troppo schematica a volte la distinzione tra ciò che dovrebbe essere giusto e ciò che non lo è, il messaggio arriva a scuotere le coscienze. La sceneggiatura mantiene un difficile equilibrio nel dare spazio ai tanti personaggi che movimentano la narrazione e riesce a conciliare le ragioni private con quelle sociali. Finisce però con il progredire in una sorta di melodramma educativo di stampo vagamente telenovelistico. Si partecipa comunque con interesse al crescere della storia, grazie soprattutto alla luminosità della protagonista Cuca Escribano, un incrocio iberico tra Meryl Streep e Miranda Otto. La fotografia sfrutta la bellissima luce naturale e la regia cerca di non cadere nella piattezza del film inchiesta paratelevisivo, riuscendoci solo in parte. Come in tutti i lungometraggi a tesi, anche "Poniente" soffre di una sindrome dimostrativa, ancorando la validità universale di un messaggio alla situazione specifica in cui vivono i personaggi. Il rischio è che la vicenda non possa che concludersi in modo da suffragare la tesi da avvallare. Cosa che puntualmente, e con ovvia prevedibilità, accade.
