Drammatico, Recensione

UN MONDE PRESQUE PAISIBLE

NazioneFrancia
Anno Produzione2002
Durata94

TRAMA

Ritratto di un gruppo di persone comuni, umili e fragili in una sartoria nel quartiere dei sarti ebrei nella Parigi del 1946. La guerra è finita e si cerca di ricominciare a vivere evitando di parlare del passato.

RECENSIONI

Racconto corale a tinte pastello

Molti film hanno raccontato il dramma della deportazione degli ebrei durante la guerra. Il lungometraggio di Michel Deville ha il pregio di cambiare il punto di osservazione, spostando l'azione dopo i tragici eventi. La vicenda, infatti, è ambientata a Parigi nel 1946 e ruota attorno ad una sartoria dove più o meno gravitano tutti i personaggi. Ognuno lotta per combattere i fantasmi del passato, cercando di dimenticare e di tornare ad accogliere le opportunità della vita. Nessun dramma urlato o provocazione calcolata per indignare, ma un racconto corale che, attraverso piccoli gesti ed eventi quotidiani, tenta di comunicare l'interiorità dei personaggi. Ci riesce solo in parte perché la levità del tocco, unita a dialoghi di matrice letteraria, finisce paradossalmente per appesantire la narrazione. In particolare i personaggi, seppure ben caratterizzati e motivati dalla sceneggiatura, non sono abbastanza interessanti e riconoscibili da creare curiosità per il loro destino. Bravi e in parte gli interpreti, in particolare Clotilde Courau, luminosa nel non troppo originale e breve ruolo della prostituta dal cuore d'oro.