Drammatico, Recensione

FÜHRER EX

NazioneGermania, Italia
Anno Produzione2002
Durata105'

TRAMA

Il rapporto tra i due adolescenti Eiko e Tommy dal 1986 al 1990: l’unificazione della Germania attraverso le vicende che portano i due in prigione e poi divisi per il fanatismo politico di Eiko.

RECENSIONI

Prima e Dopo

La Germania dell'Est prima, durante e dopo la caduta del muro di Berlino, attraverso il forte legame di amicizia tra due ragazzi, Tommy e Eiko. Il film comincia nel 1986 come una commedia a sfondo sociale e si conclude nel 2000 in modo prevedibilmente tragico. In mezzo una lunga parte che ripropone tutti i luoghi comuni del genere carcerario. È interessante il continuo cambio di prospettive dei due protagonisti, che a seconda delle esigenze personali appoggiano sia il comunismo che il nazismo. E il film ha il pregio di non appoggiare  nessuna delle due fazioni. Racconta l'evoluzione e la continua caduta agli inferi di due personaggi contradditori, vittime e carnefici di un mondo che non capiscono e non si sforzano di capire. Dalla piega che prende la storia si evince un totale fallimento: del regime comunista e della presunta libertà conquistata. Il lungometraggio, debutto alla regia del tedesco Winfried Bonengel, non propone soluzioni, a parte un invito implicito alla presa di coscienza, ma mostra l'inefficacia di qualsiasi ideologia che fa leva sulla prevaricazione, la paura e l'ignoranza. Come in ogni film a tesi, il messaggio da inviare al pubblico rischia di prevaricare i personaggi (il dramma finale diventa inevitabile) privandoli di una vita propria al di là dello scopo per cui sono stati creati. Il continuo ricorso alla violenza, elemento predominante della narrazione, è un'opinabile ma efficace modo per scuotere lo spettatore e aumentare la sua partecipazione. Molto bravi Christian Blumel e Aaron Hildebrand, i due ragazzi protagonisti.

Essere un punk nella Berlino Est degli anni '80. I due amici bevono birra su un terrazzo, si rendono invalidi per evitare il servizio sociale, Tommy brucia una bandiera e viene arrestato. Eiko, il protagonista scrive all'amico in carcere, incontra una donna, se ne innamora ingenuamente ma al ritorno del compare, a causa di un piano mal riuscito per far defezione finiscono entrambi in gattabuia. di qui in poi la genesi maligna del biondino Eiko che per sopravvivere dopo che l'altro è riuscito ad evadere ed espatriare entra in un gruppo neonazista. Il sogno di scappare in Australia viene dimenticato finchè Tommy, per uno sgarro viene ucciso dai camerati. La morale piccola piccola di un episodio di fine serie dell'ispettore Derrik è un monumento all'animo umano se confrontato alla pochezza di Führer Ex, opera prima di Winfried Bonegel, tagliato con l'accetta (da un cieco, evidentemente). Se la coesione è un optional e la consequenzialità latita  - ci vuole molta forza di volontà a far quadrare i ribaltamenti di fronte - ebbene, pure la regia è nulla. Se si voleva riflettere su una generazione scissa ed incapace di crescere, o far un ritratto realistico di una vicenda reale (quella di Ingo Hasselbach) come vuol far credere l'immorale didascalia iniziale, il fallimento è definitivo. Infierire oltre sarebbe solo una personale liberazione.